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iCarry.it, il corriere innovativo della sharing economy

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ICarry.it, il Corriere Innovativo

Antonio Silvestre e Daniel Giovannetti sono gli ideatori e fondatori di iCarry – Il Corriere Innovativo. 

CasaNoi ha incontrato Antonio, il più anziano dei due, con i suoi 24 anni alle spalle e tante idee a getto continuo.

 
Vi definite “il corriere innovativo”. Come è nata l’idea?
Questa è una domanda a cui rispondo con una storia piuttosto interessante. A marzo 2014 io e l’altro co-fondatore, Daniel, registrammo il dominio iCarry.it per un’idea di car-sharing diversa da quello che si stava rivelando Bla Bla Car. Però, dopo alcune analisi, arrivammo alla conclusione che l’idea presentava troppi problemi di gestione e la abbandonammo.
All’inizio di dicembre, considerato che avevamo ancora il dominio iCarry.it, ci interrogammo sul che farne… ed ecco che, quasi all’unisono, l’idea giunse: to carry significa  “portare”, in inglese. E e se, invece di pensarla come trasporto di persone (l’idea originaria), la intendessimo come portare lettere e pacchi?” L’idea era nata e con essa il progetto: far arrivare qualsiasi cosa trasportabile, tramite la community, entro un’ora dalle richieste.
Penso di poter affermare che iCarry.it ha fatto nascere Il Corriere Innovativo. Il nome ha generato il progetto: insolito, ma vero!

 

 I fondatori di iCarry.it
Antonio Silvestre e Daniel Giovannetti, i fondatori di iCarry.it

E’ possibile mettere d’accordo corrieri “occasionali” e corrieri professionali? Avete già avuto riscontri positivi?

Date le attente analisi che stiamo facendo non è sicuro che la figura dei corrieri professionali sarà presente sulla piattaforma. Attualmente stiamo studiando le migliori strategie per dare l’opportunità di un vero guadagno a tutti (occasionali in primis) e ovviamente questo significa che i corrieri professionali non prevaricheranno la community, ma che ci sarà un equilibrio al fine di non compromettere il funzionamento di iCarry.it.

 
Il servizio sarà geolocalizzato? Ovvero, appariranno su mappa i corrieri di zona? Si può dunque parlare di servizio a Km Zero?
Sì, sulla mappa appariranno tutti i corrieri disponibili per spedizioni nella zona scelta dal mittente. Possiamo quindi definirlo un servizio a Km Zero, dove geolocalizzazione e rapidità saranno gli elementi chiave.

Tutto questo va nella direzione di rapporti di fiducia interpersonali, che sono alla base della sharing-economy: pensate che i tempi siano maturi anche in Italia?
Crediamo fortemente che in Italia i tempi stiano maturando molto velocemente per quanto riguarda la sharing-economy, l’economia della condivisione. In una situazione di crisi avanzata come quella che si vive oggigiorno è necessario riporre nel prossimo la fiducia che vorremmo gli altri riponessero in noi e questo gli italiani lo stanno capendo sempre di più, basti pensare a Bla Bla Car, Gnammo, Reoose e CasaNoi.it, tanto per fare alcuni esempi.

 
Giustamente garantite sicurezza alle parti coinvolte: mittente, destinatario, corriere. Come?

Come descritto sull’apposita sezione del progetto e come ricordavi, stiamo elaborando le più funzionali modalità di sicurezza per tutti gli utilizzatori, sia dal punto di vista legale (quindi completa trasparenza per gli utilizzatori), sia informatico (sistemi di controllo e verifica per i pacchi e le transazioni, specie grazie alle applicazioni iOS e Android).
Inoltre una novità sulla quale stiamo lavorando è la possibilità di assicurare i pacchi tramite terze società assicurative, direttamente dalla piattaforma.

 
Il pagamento avviene con carte di credito e servizi affini: quali?

I pagamenti avverranno tramite PayPal e Carta di credito.
Stiamo valutando anche la possibilità di inserire una terza modalità, tramite Bitcoin (ma probabilmente non sarà presente nella prima versione di iCarry).

 
L’idea della ricevuta-selfie è innovativa e interessante! Avete preso spunto da altri siti?

L’idea della ricevuta-selfie è tutta nostra. Cercavamo un modo semplice ed efficace per avere una prova tangibile dell’avvenuta consegna. Quale migliore garanzia di una prova fotografica con il destinatario che riceve il pacco, piuttosto che la sola firma su un documento?  Quindi il corriere potrà decidere se far mettere una semplice firma o richiedere il selfie di consegna.

 
Raccontaci la vostra campagna raccolta fondi

Conoscevamo Eppela già da un paio d’anni e abbiamo deciso di utilizzare la loro piattaforma crowdfunding, non solo per via delle importanti partnership a disposizione per i progettisti (per esempio PostePay Crowd, del gruppo Poste Italiane, che supporterà iCarry con € 5.000), ma soprattutto per l’accurata gestione della piattaforma e del supporto tecnico e tattico del team di Eppela.

 
Oltre a parenti e amici coinvolti personalmente, abbiamo iniziato da subito a spingere la campagna sulle nostre giovani pagine social, iniziando a costruire la community che oggi ci sta permettendo di essere finanziati a breve, per il totale della somma richiesta. Superando 10.000  € potremo dare origine a degli “stretch goal”, ovvero degli obiettivi successivi, quali ulteriori piattaforme e/o migliorie di sviluppo.

 
Fondamentali sono stati il supporto di Radio Stonata, che ci ha ospitato alla trasmissione #crowdfunding (diretta da Elisabetta Casarin) e dei vari giornalisti e blogger interessati al nostro progetto, i quali hanno dato un’ulteriore scossa alla campagna. Ovviamente voi rientrate in pieno tra questi e vi ringraziamo per il tempo e il supporto dedicatoci.

 
Continuate a seguirci sulle nostre pagine social, mentre noi continueremo lo sviluppo di iCarry a ritmo serrato!

 
Per saperne di più: iCarry.it

 

Articolo scritto da:

Sara Grita

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Webwriter, copywriter, blogger. Nata e cresciuta a Milano, ho lavorato a Roma, Bologna e ancora Roma nelle produzioni video, tv, teatrali, come responsabile della comunicazione. Ho partecipato all'ideazione e alla fondazione di CasaNoi. Questo blog nasce per condividere tutte le informazioni su casa e ambiente ed è aperto alle domande dei lettori.

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