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I materiali da costruzione nella bioedilizia

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Moschea Djenné in terra crudaPura lana per l’edilizia, carta dei giornali riciclata e utilizzata come isolante termico e le case in terra cruda sono solo alcuni dei materiali da costruzione nella bioedilizia.

La riscoperta della terra cruda

Case di antichissima tradizione, certo, ma che stanno vivendo una vera e propria riscoperta. La tecnica si definisce terra cruda pisé (pressata) o terra battuta perché viene compressa e stratificata dopo essere miscelata con altri elementi naturali.
Dalla costruzione in terra più grande al mondo, la Moschea del Venerdì di Dienné, la città più antica dell’Africa sud sahariana, alle case di Casalincontrada (Chieti) e gli edifici della provincia di Alessandria, sino ai moderni edifici di Martin Rauch, pioniere europeo delle case in terra battuta.

Pura lana vergine 100% in edilizia

Due operai pongono rotoli di pura lana vergine sul tettoLa lana di pecora sarda autoctona è la fibra ovina più adatta per l’utilizzo in edilizia.
Si tratta di un materiale naturale dall’ottimo potere coibente, particolarmente efficace per l’isolamento termico e acustico.
Mantiene inalterata la propria funzione anche in presenza di umidità e, grazie alle tecniche di agugliatura, conserva nel tempo compattezza, peso e volume e non disperde fibre.
Questo isolante naturale è indicato per la realizzazione di murature, sia perimetrali che interne e per “cappotti” esterni e interni; per l’isolamento di tetti e solai e come riempimento per le intercapedini dei telaio di porte e finestre, quindi anche nelle ristrutturazioni.

Carta dei quotidiani: l’importanza del riciclo

particolare di fibra di cellulosa insufflata per coibentazioneE’ proprio dalla carta dei giornali che si ottiene la fibra di cellulosa, altro materiale naturale, atossico, traspirante e igroscopico. La carta, selezionata e sminuzzata, viene mescolata a sali minerali, soprattutto sali di Boro (che la rendono ignifuga e inattaccabile da muffe e parassiti) e trasformata così in fiocchi o granuli che possono essere utilizzati anche in case già abitate mediante l’insufflazione.
Si tratta di un ottimo isolante termico a costo relativamente basso; per fare un esempio, con uno strato di isolante in fibra di cellulosa di 10 cm circa si può arrivare a ridurre di oltre il 70% la dispersione del calore ambientale delle pareti perimetrali.

Calcestruzzo recuperato

In aggiunta, segnaliamo con piacere una novità nel settore del riciclo: il recupero del calcestruzzo reso che viene trasformato in materiale granulare. Dopo un periodo di maturazione, il prodotto ottenuto può essere riutilizzato nelle costruzioni, in percentuale variabile, sia nel calcestruzzo ordinario che in altri composti, influendo così positivamente sulle problematiche dello smaltimento del calcestruzzo in termini di costi e di impatto ambientale.

 

Articolo scritto da:

Sara Grita

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Webwriter, copywriter, blogger. Nata e cresciuta a Milano, ho lavorato a Roma, Bologna e ancora Roma nelle produzioni video, tv, teatrali, come responsabile della comunicazione. Ho partecipato all'ideazione e alla fondazione di CasaNoi. Questo blog nasce per condividere tutte le informazioni su casa e ambiente ed è aperto alle domande dei lettori.

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