La riforma del condominio
0 commentiOsservazioni semi-serie di un amministratore condominiale in disuso
Si trattava della terrificante riunione di condominio che si svolgeva a turno nelle case dei vari inquilini.
Così viene presentata l’assemblea condominiale nel film Fantozzi subisce ancora. Un cult, per gli amanti del genere. Basta la frase “Dichiaro aperta la seduta” per scatenare le maniere e gli istinti peggiori.
La riforma del condominio la stiamo aspettando da molto prima che nascessimo: settant’anni e più. Negli ultimi tre anni i nostri legislatori si sono messi al lavoro e l’hanno affrontata, speriamo senza risse. In data 17 settembre 2012, è approdato all’esame della Camera il provvedimento che modifica in alcuni aspetti la materia condominiale.
Dei 32 articoli di cui il testo è composto, vediamo solo quelli che potrebbero rientrare in una rubrica dal titolo “Costume e società”.
Assemblee, non feste
Nel rispetto di tutte le culture e di tutte le religioni presenti nel nostro territorio, è stato introdotto il divieto di convocare le assemblee nei giorni di festività religiosa – o per lo meno di quelle confessioni che hanno stipulato un protocollo d’intesa con lo Stato italiano. Ecco il link al protocollo della Camera dei Deputati. Se state studiando giurisprudenza è un bell’allenamento. Poi spiegatemelo.
Animali sempre promossi
Altro divieto è quello relativo agli animali di compagnia, ma ribaltato in senso positivo. E’ vietato vietare nel regolamento condominiale la presenza di animali domestici nelle abitazioni. Insomma, assicurata una vita da cani anche per gatti, canarini, criceti, iguane. No, le iguane non sono domestiche: sono esotiche. Non strappatele dalle loro Galapagos.
Web Condominy
Via libera ai siti condominiali, purché con accesso individuale e protetto, in cui inserire e archiviare preventivi, rendiconti, verbali, delibere e tutto ciò che crea polvere e ingombro dentro casa. Dubbio: forse si sono ispirati al cassetto digitale di CasaNoi .
Autonomia distaccata
Anche il leitmotiv di ogni assemblea che si rispetti è stato affrontato. Si tratta della richiesta del condomino che vuole distaccarsi dall’impianto di riscaldamento centralizzato. Riformato anche lui, che potrà farlo solo se:
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la sua casa è troppo fredda perché l’impianto non è sufficiente e la questione non viene risolta nell’arco di una stagione;
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la temperatura degli altri appartamenti non subisce variazioni a causa del suo diventare autonomo.
Occhio alle antenne
“Viene riconosciuto il diritto di ogni singolo condomino alla ricezione televisiva con impianti individuali”. Leggo. Rileggo. Possibile? Contuinuiamo così, a far crescere antenne su facciate, balconi, terrazzi, tetti. In un mondo tecnologico in cui tutto è miniaturizzato, mi chiedo perché si producano ancora antenne ispirate alla Tour Eiffel o alle padelle di Obelix.