Naturhouse, una casa serra ecosostenibile a Stoccolma
0 commentiI coniugi svedesi Marie Granmar e Charles Sacilotto hanno realizzato nei pressi di Stoccolma una casa serra ecosostenibile, efficiente e in grado di riscaldarsi autonomamente, tagliando così i costi della bolletta.
La coppia possedeva una casetta per le vacanze estive di appena 90 metri quadri, ubicata su uno degli isolotti dell’arcipelago che circonda la capitale svedese.
L’ha quindi sottoposta a un intervento di ristrutturazione consistito nella costruzione intorno a essa di una vera e propria serra, realizzata con pannelli in vetro di 4 mm di spessore per complessivi 200 metri quadri, inglobando in tal modo tutta la costruzione e anche lo spazio circostante.
I vantaggi di una casa ecosostenibile
Con un investimento iniziale di soli 80.000 euro, la coppia è riuscita non solo a eliminare i costi per il riscaldamento, ma anche quelli per la spesa alimentare.
Diversi sono infatti gli accorgimenti che ne fanno a tutti gli effetti un edificio ecosostenibile:
– l’isolamento termico
– lo sfruttamento dell’energia solare
– la presenza di un impianto per la produzione di compost
– l’utilizzo di un sistema di depurazione delle acque reflue grazie al quale è possibile irrigare l’orto circostante, con il quale produrre frutta e verdura anche fuori stagione.
L’idea della casa “ingabbiata” in una serra per sfruttare l’irraggiamento solare non è per la verità del tutto originale, in quanto era venuta già qualche anno fa all’eco – architetto svedese Bengt Warne che costruì Naturhus.
Sono stati proprio i suoi principi quelli utilizzati dai coniugi Granmar – Sacilotto per la realizzazione di questo esempio pratico.
Il riscaldamento della casa serra è garantito grazie a un’intercapedine presente tra i riquadri esterni di vetro e le pareti della casa. La presenza dell’intercapedine evita infatti le dispersioni termiche e produce calore all’interno della casa.
Ma la casa realizzata dalla famiglia svedese aggiunge in più la possibilità di sfruttare un orto dove si possono coltivare prodotti propri delle aree mediterranee che di solito hanno bisogno di un clima più mite per svilupparsi, come i pomodori, l’uva e i fichi, avendoli a disposizione tutto l’anno e a km 0.
La Naturhouse dispone anche di un suo sistema di riciclo delle acque di scarico. Le acque vengono infatti depurate grazie alle grandi aiuole della serra e arricchite di sostanze nutritive che facilitano la crescita di frutta e verdura.
Un altro vantaggio dell’abitazione è che gli spazi esterni della casa, un tempo esposti alle intemperie, si trovano oggi all’interno della serra, per cui possono essere utilizzati tutto l’anno.
La casa serra, una tipologia edilizia adatta ai climi rigidi
Il primo prototipo di casa serra risale comunque al 1976 e fu costruito proprio nei pressi di Stoccolma, a Saltsjöbaden.
Insomma si tratta di una tipologia edilizia che si sta rapidamente diffondendo in particolare in Svezia e in Germania, a causa degli inverni rigidissimi del Nord Europa.
In questi Paesi infatti i costi per il riscaldamento sono davvero molto elevati, per cui abitanti e progettisti si stanno ingegnando per ridurre i costi e anche l’inquinamento atmosferico, vista la grande attenzione all’ambiente.
Così adatta ai climi rigidi, la soluzione della casa serra non è adatta ai Paesi dell’area mediterranea come il nostro, dove il clima mite e l’elevato irraggiamento solare creerebbero un eccessivo surriscaldamento interno.