Bollino blu caldaia: cos’è, quando va fatto
0 commentiBollino blu caldaia: cos’è?
Quando si avvicina l’inverno, tra le varie incombenze da rispettare, ci sono quelle legate alla manutenzione dell’impianto di riscaldamento e della caldaia.
E’ sempre difficile districarsi tra la burocrazia prevista dalle normative in materia, ma è importante ricordare tutte le scadenze e gli adempimenti previsti perché sono aspetti strettamente legati alla sicurezza della casa.
Tra i documenti previsti c’è il cosiddetto bollino blu caldaia, obbligatorio in tutta Italia in base a quanto stabilito dal decreto legge n. 192 del 19 agosto 2005, pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 222 del 23 settembre 2005.
Il bollino blu non è altro che una certificazione rilasciata da un tecnico esperto del settore al termine del collaudo effettuato.
Dopo aver eseguito le analisi sui fumi di scarico e aver analizzato il corretto funzionamento dell’intero impianto di riscaldamento, il tecnico rilascerà proprio un bollino da apporre sulla documentazione del generatore di calore.
Ma che differenza c’è tra questo bollino e i normali controlli di manutenzione previsti per l’impianto termico?
I due tipi di intervento si completano spesso a vicenda, ma è bene fare qualche piccola distinzione.
Il controllo relativo al bollino blu consiste essenzialmente in una verifica dei fumi di scarico, per evidenziare eventuali problemi di inquinamento e di inefficienza energetica. Solo di conseguenza possono essere evidenziati eventuali problemi relativi al corretto funzionamento dell’intero impianto.
Quando va fatto il bollino blu caldaia?
La legge stabilisce che sia lo stesso responsabile dell’impianto a preoccuparsi di far effettuare il controllo relativo al bollino blu.
Per questo siete voi, in quanto proprietari o gestori di una caldaia, a dovervi ricordare di prendere periodicamente un appuntamento con il tecnico.
La periodicità prevista per i controlli è diversa in base al tipo di caldaia installata. Il decreto n. 192/2005 prevedeva le seguenti scadenze:
- ogni 4 anni per le caldaie con meno di 8 anni e di potenza inferiore ai 35 kW
- ogni 2 anni per le caldaie più vecchie di 8 anni o installate all’interno dell’abitazione
- ogni anno per le caldaie centralizzate e per le caldaie alimentate a combustibile solido o liquido, compresi legna, pellet, GPL e gasolio.
Le nuove scadenze dei controlli per il bollino blu caldaia
Nel 2013 è stato però recepito un regolamento dell’Unione Europea che prevede controlli per le caldaie degli impianti autonomi ogni 4 anni. Il nuovo scadenziario è pertanto il seguente:
- impianti a gas metano o GPL, ogni 4 anni
- impianti a combustibile liquido o solido, ogni 2 anni
- caldaie di potenza superiore ai 100 kW, ogni anno.
Quanto costa il bollino blu caldaia?
Mediamente l’onorario richiesto da un tecnico per effettuare i controlli previsti e rilasciare il bollino blu, oscilla tra i 70 e i 160 euro.
La spesa comprende il controllo dei fumi e la generica manutenzione dell’impianto, ma non include eventuali altri interventi di manutenzione che si rendessero necessari.
I Comuni possono prevedere specifici bonus fiscali o agevolazioni, per cui informatevi presso il vostro perché potreste avere complessivamente un discreto sconto.
Case in affitto: a chi la spesa del bollino blu?
In caso di immobile in affitto, la spesa relativa alla manutenzione della caldaia e al conseguente rilascio del bollino blu compete all’inquilino.
Il controllo rientra infatti tra gli interventi di manutenzione ordinaria, che spettano appunto all’affittuario.
Solo nel caso in cui sia necessaria proprio la sostituzione del generatore di calore (e si rientra quindi nell’ambito di un intervento di manutenzione straordinaria) la spesa spetta al proprietario della casa, a meno che la rottura o il mal funzionamento non siano imputabili a una negligenza dell’inquilino.
Sanzioni previste per la mancanza del bollino blu caldaia
Se non vi siete ancora messi in regola per l’anno in corso, vi consiglio di correre ai ripari, visto che la mancanza del bollino blu per la caldaia può far incorrere il responsabile dell’impianto in pesanti sanzioni pecuniarie.
Per il mancato bollino blu, la legge prevede infatti multe comprese tra i 500 e i 3000 euro.