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Ridurre la plastica in casa: guida pratica

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Ridurre la plastica in casa è possibile grazie a scelte semplici e sostenibili: comprare sfuso, riutilizzare, usare un depuratore  d’acqua domestico. Scopri come piccoli gesti quotidiani migliorano l’ambiente e semplificano la vita.

Oggetti in plasticaLe regole europee che fanno la differenza

La plastica è ormai parte integrante delle nostre case: bottiglie, sacchetti, imballaggi, flaconi, giocattoli.
Ma quanto spesso ci fermiamo a pensare all’impatto reale che ha sul nostro pianeta? In Italia, l’attenzione crescente verso stili di vita sostenibili trova oggi nuove ragioni per agire: normative europee più stringenti, consapevolezza ambientale in aumento ed alternative concrete a disposizione.

Nel gennaio 2022 è entrata in vigore la direttiva UE 2019/904 (SUP – Single Use Plastic), e casaNoi ne aveva dato notizia con il post L’Europa mette al bando la plastica.

L’Italia ha recepito la direttiva con il Decreto legislativo n. 196/2021, che introduce il divieto di molti articoli in plastica monouso, quali: bastoncini cotonati, cannucce, piatti, posate e bicchieri usa e getta.

In parallelo, il nuovo regolamento sugli imballaggi ribadisce che non basta riciclare: è necessario ridurre e riutilizzare alla fonte, cioè comprare meno plastica e farla durare di più.

Comportamenti concreti che puoi adottare oggi

Ecco alcune azioni pratiche, subito applicabili in casa:

  1. rifiuta e riduci
    Evita oggetti monouso e imballaggi inutili. Preferisci borracce in acciaio o vetro invece delle bottiglie in plastica.

  2. acquista sfuso e senza plastica
    Acquistare frutta, verdura o detersivi sfusi significa eliminare il superfluo (sacchetti, vaschette e pellicole).

  3. scegli il riuso e ripara
    Prima di gettare un oggetto cha ha anche parti in plastica, valuta se può essere riparato o riutilizzato: meno plastica prodotta significa meno rifiuti.

  4. attenzione a etichette e imballaggi
    Evita confezioni “doppiamente” imballate (cartone + plastica) e privilegia materiali semplici e riciclabili.

In cucina: acqua di rete depurata come alternativa alla plastica

Tra tutte le abitudini domestiche, il consumo di acqua in bottiglia è una delle principali fonti di rifiuti plastici. Ogni famiglia italiana utilizza in media centinaia di bottiglie all’anno: un impatto enorme per trasporti, produzione e smaltimento.

Una soluzione concreta arriva dai depuratori domestici installabili direttamente in cucina.
Questi dispositivi filtrano l’acqua di rete fornita dal tuo comune eliminando

  • cloro
  • calcare
  • impurità varie
  • residui di metalli

migliorando così il gusto e la salubrità dell’acqua stessa.

In commercio esistono diversi modelli — come ad esempio i sistemi Better Life, analizzati di recente — che ben si adattano a ogni spazio, anche sotto lo zoccolo della cucina, senza ingombrare il lavello.

Il vantaggio è duplice:

  • niente più bottiglie da trasportare e smaltire, quindi meno plastica e meno fatica

  • acqua sempre disponibile, naturale o frizzante, controllata e buona da bere ogni giorno.

Un depuratore domestico è una scelta sostenibile e anche economica nel lungo periodo, perché riduce l’acquisto di bottiglie e il consumo di plastica usa e getta. È un gesto semplice ma concreto per una casa più efficiente e rispettosa dell’ambiente.

Altri esempi quotidiani:

  • detersivi e flaconi: preferisci confezioni grandi o concentrate o con ricariche.

  • accessori personali: spazzolini in bambù o con testine intercambiabili riducono i rifiuti.

  • sacchetti e contenitori: se scegli sacchetti di plastica per riporre gli alimenti in frigo o congelatore, lavali e asciugali dopo l’uso, per riutilizzarli più volte. Per conservare formaggi in frigo li puoi avvolgere in tovaglioli di tessuto. Usa di preferenza contenitori di vetro per riporre cibi freschi e avanzati.

Il diritto alla riparazione – right to repair

Altroconsumo, l’autorevole testata che informa e supporta noi consumatori nelle scelte di acquisto, tutelando i nostri diritti – ha pubblicato nello scorso anno l’articolo “Diritto alla riparazione: che cos’è, come funziona, quando si applica“, specificando in cosa consiste, quando entrerà in vigore, per quali prodotti sarà valido e cosa dovranno fare i produttori.

Nell’attesa che la direttiva diventi realtà… ricordiamo che ridurre la plastica non è solo una scelta ecologica: significa meno sprechi, meno trasporti, meno costi di produzione e smaltimento. Ogni piccola decisione conta — e sommata a quella di milioni di famiglie può davvero cambiare le cose. 
In sintesi, non serve la perfezione, ma occorre costanza: continuare o iniziare da oggi è già un passo nella direzione giusta.

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