Quale acqua per la piscina ti garantisce igiene e sicurezza?
Quando si pensa a una piscina, l’immagine che viene subito alla mente è quella di acqua cristallina, invitante e perfettamente pulita. Ma non sempre ci si sofferma a considerare un aspetto fondamentale: da dove arriva quell’acqua e quali caratteristiche ha? Garantisce igiene e sicurezza?
In realtà, esistono diverse possibilità per riempire una piscina e ciascuna comporta vantaggi, limiti e attenzioni specifiche.
C’è chi opta per l’acqua proveniente dall’acquedotto, scelta comoda e sicura, ma soggetta, e a ragione, a ferree e urgenti restrizioni comunali.
Altri preferiscono attingere al proprio pozzo privato, una risorsa indipendente, ma che richiede verifiche accurate per garantirne la qualità.
Una soluzione rapida e diffusa in molte zone è quella dell’autobotte, mentre gli attenti alla sostenibilità si orientano sempre più verso il recupero dell’acqua piovana, che va benissimo a patto di adottare i giusti sistemi di filtrazione.
Non va dimenticata, infine, l’acqua salata: non si tratta di una fonte vera e propria, ma di un particolare trattamento che trasforma l’acqua dolce in una soluzione più delicata sulla pelle e più semplice da gestire nel lungo periodo.
In questo articolo analizziamo nel dettaglio tutte le opzioni disponibili, con uno sguardo attento non solo alla praticità, ma anche e soprattutto alla sicurezza, alla sostenibilità e agli eventuali vincoli normativi.
Acqua dell’acquedotto comunale
È l’acqua potabile erogata dal gestore del servizio idrico del tuo comune. Ha un buon equilibrio chimico e batteriologico, è quasi subito pronta all’uso, con pochi trattamenti iniziali, ma… attenzione! In molti comuni italiani, soprattutto nei mesi estivi, sono in vigore divieti o limitazioni sull’uso dell’acqua potabile per irrigare piante e fiori e riempire le piscine.
Verifica dunque sempre con il tuo Comune prima di procedere.
Vantaggi
- qualità e sicurezza: generalmente ha un buon equilibrio chimico (ph, durezza) e bassa carica batterica
- è sottoposta a controlli regolari
- nessun rischio di inquinanti pesanti
- facile da trattare con prodotti per piscina
Svantaggi
- costo elevato, soprattutto se la piscina è di grandi dimensioni
- disponibilità limitata in molte zone
- può contenere cloro e calcare, da bilanciare con prodotti specifici
Acqua del pozzo
Deriva da falde acquifere sotterranee e può variare molto in composizione e qualità. Per questo è fondamentale farla analizzare in un laboratorio specializzato prima prima dell’uso.
Vantaggi
- gratuita (esclusi i costi di estrazione)
- disponibilità autonoma ed in gran quantità, se il pozzo è buono
Svantaggi
- può contenere ferro, manganese, calcare
- richiede trattamenti specifici con sostanze chimiche che innalzano l’impatto ambientale della piscina
- può essere torbida o avere colorazione anomala
- spesso ha un pH basso (acida) o troppo alto (alcalina)
Consigli
- effettuare preventivamente analisi chimica per verificare la carica batterica e i metalli contenuti
- trattamento (filtrazione, ossidazione, decantazione) e correzione pH
- controllare se può danneggiare le pompe o macchiare le superfici della piscina
Acqua portata con autobotte
Trasportata da camion cisterna, spesso è prelevata da acquedotto o da pozzi controllati; è un’ottima soluzione quando non si vuole usare quella dell’acquedotto. Viene usata per riempimenti veloci o dove non c’è altra fonte.
Vantaggi
- rapido riempimento della piscina
- generalmente controllata e trattata
Svantaggi
- costo elevato
- verificarne la provenienza e i trattamenti a cui viene sottoposta
- potrebbe arrivare con impurità o alterazioni dovute al trasporto
Acqua piovana
Naturale e gratuita, ma non sempre pulita. Può essere raccolta e usata in modo ecologico, ma deve essere accuratamente filtrata e trattata perché può contenere polveri, smog, fogliame, residui acidi.
Ha pH piuttosto basso (acida) ed è priva di sali minerali.
Vantaggi
- gratuita e sostenibile
- utile nei casi di un reintegro parziale e piccole piscine
Svantaggi
- va filtrata e trattata prima dell’uso
- può essere contaminata da foglie, polveri, batteri
- necessita di impianti di filtrazione avanzati
- può destabilizzare l’equilibrio chimico della piscina.
Acqua salata
Non è una fonte alternativa, ma una tipologia di trattamento. Si parte solitamente da acqua dolce, cui si aggiunge sale specifico (cloruro di sodio) per elettrolisi, di cui vedremo a breve come funziona.
Vantaggi
- sistema di disinfezione automatico e costante, minore
- più delicata su pelle e occhi, in quanto contiene minor quantità di cloro
Svantaggi
- costo iniziale per impianto di elettrolisi e manutenzione
- corrosiva per materiali metallici se non controllata bene
Cos’è l’elettrolisi per piscine ad acqua salata?
L’elettrolisi è un sistema che utilizza il sale disciolto nell’acqua per generare automaticamente un disinfettante naturale, mantenendo la piscina pulita e sicura senza l’aggiunta manuale di cloro.
Come funziona
Si sciolgono circa 3-6 grammi di sale (il cloruro di sodio) per litro d’acqua nella piscina, una concentrazione molto inferiore a quella dell’acqua di mare.
Processo di elettrolisi: l’acqua salata passa attraverso una cella elettrolitica installata nel sistema di filtrazione. Qui, grazie a una corrente elettrica, il sale viene scomposto in sodio e cloro.
Disinfezione naturale: il cloro prodotto si combina con l’acqua formando acido ipocloroso, un potente disinfettante che elimina batteri e alghe.
Ciclo continuo: dopo la disinfezione, il cloro si riconverte in sale, permettendo al processo di ripetersi in modo continuo.
Il processo è dunque sostenibile, in quanto ha minor impatto ambientale grazie alla riduzione dell’uso di prodotti chimici e imballaggi.
Come mantenere l’acqua della piscina igienica e sicura, qualunque sia la fonte
Tutto quello che occorre fare perché l’acqua della piscina sia igienicamente sicura: