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Chiarimenti sul bonifico parlante per ristrutturazione edilizia

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Cos’è il bonifico parlante?

bonifico parlante per pagare la ristrutturazione edilizia
Casa in ristrutturazione (foto tratta da Style Casa)

Il bonifico parlante è uno degli adempimenti più importanti da rispettare, se volete usufruire della detrazione Irpef per l’intervento interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente (la cosiddetta ristrutturazione edilizia).

Si tratta di un bonifico, bancario o postale, dal quale, in base a quanto stabilito dall’art. 1, comma 3, del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR), devono risultare i seguenti dati:

  • causale del versamento
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione (chi vuole usufruire della detrazione
  • numero di partita IVA o codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è stato effettuato (la ditta o il professionista che vengono pagati per i lavori o la parcella professionale).

Il codice fiscale del beneficiario, in particolare, individua il soggetto che possiede o detiene (sulla base di un titolo idoneo) l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi di ristrutturazione e che vuole beneficiare delle detrazioni.

Può succedere per vari motivi che il titolare del conto corrente da cui viene effettuato il versamento sia diverso dal soggetto che intende avvalersi del beneficio fiscale.

Capita ad esempio se il soggetto in questione non è titolare di un conto corrente, oppure se le spese vengono sostenute da un soggetto (per esempio un genitore) per farne però beneficiare un altro (es. un figlio).

Cosa succede allora in questa circostanza? Si perde il bonus ristrutturazioni perché l’ordinante del bonifico è diverso dal beneficiario delle detrazioni?

Bonifico effettuato da un conto corrente diverso da quello del beneficiario della detrazione

A rispondere a questi quesiti è stata la stessa Agenzia delle Entrate, replicando a una domanda posta direttamente da un contribuente.

Il contribuente in questione si trovava proprio in uno dei casi citati in precedenza: non avendo un proprio conto corrente, ma volendo usufruire del bonus ristrutturazioni, chiedeva se potesse effettuare il pagamento dal conto bancario di una sua parente.

Per rispondere, l’Agenzia ha fatto riferimento a una sua circolare di qualche anno fa, la n. 17 del 2015, che recita testualmente: “il requisito richiesto dalla norma sulla titolarità del sostenimento della spesa è soddisfatto anche quando l’ordinante il bonifico è una persona diversa da quella indicata come beneficiario della detrazione e che solo quest’ultima potrà chiedere la detrazione.”

Già da tempo, quindi, è pacifico che si può usufruire del beneficio fiscale anche se il conto corrente dal quale si è effettuato il bonifico parlante non è intestato al contribuente che vuole usufruire della detrazione.

Il caso di bonifico parlante per ristrutturazione edilizia con causale errata

E cosa succede, invece, se nel compilare il bonifico parlante si sbaglia a scrivere la causale, indicando i riferimenti normativi relativi all’ecobonus anziché quelli relativi al bonus ristrutturazioni (o viceversa)?

Anche in questo caso l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non si perdono le detrazioni fiscali, con la circolare 43/E del 18 novembre 2016.

Tuttavia, per evitare problemi, è importante farsi rilasciare dal beneficiario del pagamento una dichiarazione, sottoscritta sottoforma di atto di notorietà, in cui attesti di aver ricevuto le somme e di averle incluse nella propria contabilità d’impresa.

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