Case romane
1 commentoRestituire uno spaccato dei palazzi della zona romana di Monteverde e Trastevere, e raccontare l’arredamento in voga negli anni ‘60/’70 è quanto ha fatto l’artista spagnola Tamara Arroyo (Madrid 1972) in residenza a Roma presso la Reale Accademia di Spagna. Attraverso il suo punto di vista l’artista ha realizzato numerosi disegni, un “inventario personale” di facciate di palazzi romani, interni domestici e oggetti d’arredo.
Un campionario individuale
I disegni di interni, invece, sono riproduzioni di immagini trovate su riviste di casa e cucina di qualche decennio fa, scovate nei mercatini capitolini e riproducono salotti e complementi di arredo retrò come vasi, sedie di paglia, bicchieri in vetro lavorati.
Percorso della memoria
Il lavoro di Tamara Arroyo realizzato sulla città di Roma, Case romane I e II, si compone di 24 disegni a matita su carta millimetrata e 9 disegni su carta gialla a china e pennarello. Non è la prima volta che l’artista spagnola sviluppa un lavoro intorno al concetto dell’abitare: la sua ricerca artistica è da sempre legata alla memoria in relazione alla propria esperienza, inserendosi in una ricerca più ampia sulla propria identità.
Quartieri romani scolpiti nell’intimità
Il campionario di architetture e arredamento d’epoca prodotto dalla Arroyo nasce dalla sua necessità di vivere la città di Roma, luogo in cui i suoi genitori si conobbero nel 1968. La sua ricerca dà corpo e storicizza i momenti da loro vissuti, di cui non sono rimaste immagini fotografiche.
Il lavoro Case Romane ci fa dunque riflettere sul valore e sull’importanza del luogo nel quale viviamo tutti i giorni: la nostra casa.
E’ proprio vero : casa è il luogo in cui si ha il cuore, in cui troviamo le nostre radici