Compattatori di rifiuti domestici per migliorare la raccolta differenziata
0 commentiA cosa serve un compattatore di rifiuti domestici?
La raccolta differenziata può diventare a volte piuttosto complessa, soprattutto quando effettuata con il sistema del porta a porta.
Scatole di cartone, lattine in alluminio, bottiglie di plastica, sono infatti materiali piuttosto voluminosi ed è un problema trovare lo spazio per raccoglierli in casa in attesa del giorno deputato al ritiro. E’ proprio per rispondere a questa esigenza che sono nati i compattatori di rifiuti domestici.
Come dice il loro stesso nome, infatti, questi dispositivi riducono il volume dei rifiuti in modo da renderne più semplice la conservazione in attesa della raccolta da parte dell’azienda incaricata.
Ma la riduzione del volume è funzionale anche in una chiave di sostenibilità ambientale più ampia.
Infatti, ridurre il volume dei rifiuti significa:
- inserire un contenuto maggiore su ogni automezzo per la raccolta differenziata
- diminuire il numero di viaggi verso le discariche
- contenere le emissioni inquinanti dovute al trasporto su strada
Il sistema è molto diffuso negli Stati Uniti e negli ultimi anni sta prendendo piede anche da noi, proprio in virtù di queste nuove esigenze.
Le diverse tipologie di compattatori per i rifiuti di casa
Esistono differenti tipologie di presse per i rifiuti domestici che si distinguono anche in base al tipo di rifiuti trattati e alla lavorazione a cui li sottopongono.
Presse per compattare i rifiuti
I compattatori propriamente detti sono delle presse usate per ridurre il volume di bottiglie di plastica, lattine e contenitori di carta.
Trituratori
Esistono però anche i trituratori di rifiuti, utilizzati per ridurre in frantumi il vetro o i rifiuti organici.
Questi ultimi vengono tritati, compattati e conferiti in buste biodegradabili.
Compattatori manuali o elettrici?
I compattatori manuali sono sicuramente quelli più economici e il loro funzionamento è molto semplice.
Ce ne sono alcuni dotati di uno o due contenitori dove vengono inseriti i sacchetti con i rifiuti che poi vengono pressati e ridotti di volume fino all’80%.
Possono essere utilizzati anche per compattare i rifiuti organici in modo da creare compost per fertilizzare in maniera naturale orti e giardini. Si tratta quindi di dispositivo molto utile per chi ha a disposizione presso la propria casa uno spazio verde di questo tipo.
I compattatori elettrici offrono una maggiore forza di compressione, ma naturalmente hanno costi molto più elevati.
A cosa fare attenzione nell’acquisto di un compattatore per rifiuti domestici
Al momento della scelta di un compattatore, sono diversi gli aspetti a cui dovete prestare attenzione:
- dimensioni
- capacità
- tipo di rifiuti gestibili
- materiali con cui è fatto.
L’apparecchio da scegliere deve dunque essere realizzato con materiali duraturi e robusti, di dimensioni idonee a essere inserito in casa e destinato al trattamento dei rifiuti che volete gestire. Insomma, è importante avere ben chiare le proprie necessità.
Se ad esempio dovete compattare soprattutto lattine, operazione che richiede una certa forza, dovrete orientare la scelta versa un modello elettrico, mentre se l’esigenza è di compattare soprattutto bottiglie di plastica, andrà benissimo un modello manuale.
La scelta dipende anche dal posto in cui volete metterlo.
Se dovete riporlo sotto il lavello, è chiaro che dovrà avere dimensioni limitate, per cui la scelta cadrà verso un minicompattatore.
Per chi ha spazio all’aperto, non ci sono problemi di volume occupato, ma bisogna che i materiali con cui è fatto siano resistenti sia al sole che alle intemperie.
Un compattatore dal design curato è d’obbligo se viene lasciato a vista all’interno della casa.