Compravendite immobiliari: come riconoscere e valutare il problema umidità

Una delle fasi più delicate del processo di acquisto di una nuova casa è la valutazione della struttura e delle sue reali condizioni. Sebbene l’immobile si presenti curato e in perfetto stato, può nascondere diverse insidie che, se non attentamente valutate, con il tempo rischiano di trasformarsi in un problema.
L’umidità è uno degli inconvenienti più comuni negli edifici. Fonte principale di degrado edilizio, è spesso difficile individuarla con un semplice sopralluogo, perché può essere celata da una mano di pittura o da interventi superficiali di ristrutturazione.
Tra le sue principali insidie, va ricordato che l’umidità può
- compromettere il comfort abitativo
- ridurre la salubrità degli ambienti
- danneggiare l’integrità della struttura
- creare danni la cui soluzione potrebbe richiedere interventi impegnativi.
Per realizzare un approfondimento puntuale ed esaustivo su come riconoscere il problema e stabilirne la gravità prima della compravendita, ci siamo rivolti ai professionisti di Murprotec: esperti dell’umidità nei muri interni che formulano trattamenti su misura con cui intervenire in modo definitivo.
Problemi di umidità indoor: come si riconosce la risalita di acqua dal terreno
Il primo e più importante passo per individuare eventuali segni di umidità consiste nell’ispezionare gli interni dell’edificio.
In questa fase è essenziale analizzare con attenzione pareti e soffitti, verificando la presenza di macchie scure o giallognole o eventuali rigonfiamenti dell’intonaco.
Per esempio, la presenza di un alone di bagnato diffuso nelle cantine e nei piani terra, in prossimità della pavimentazione, fa sospettare che vi sia umidità di risalita, fenomeno che indica una fondazione non isolata e a diretto contatto con il terreno.
A causa dell’umidità proveniente dal terreno, l’acqua risale per capillarità attraverso i vuoti naturali presenti nei materiali da costruzione, bagnando le pareti fino a un’altezza tanto maggiore quanto più piccola è la larghezza dei canali capillari.
In questo caso, si potrebbero osservare anche scorticamenti o accumuli di efflorescenze, dovuti ai sali depositati dall’acqua per effetto dell’evaporazione.
Individuare questo fenomeno prima della compravendita è molto importante, poiché l’acqua presente nelle pareti, con il continuo deposito dei sali e l’azione dei cicli di gelo e disgelo, può provocare il progressivo degrado dei materiali. Tutto questo limita la capacità di isolamento termico e compromette la stabilità strutturale.
Davanti a questa situazione è consigliabile rivolgersi a una squadra specializzata, che saprà analizzare il problema di umidità e proporre un intervento risolutivo.
Condensa e muffe
Molto spesso gli edifici presentano un eccesso di umidità interna, che si manifesta sotto forma di condensa. Tuttavia, se i segnali sono facilmente riconoscibili – come l’appannamento, per quanto riguarda le superfici dure, e la presenza di macchie di bagnato per quanto concerne i materiali porosi – le cause risultano invece più difficili da individuare, soprattutto se non si effettua una valutazione dei fattori strutturali o comportamentali.
In presenza di condensa è essenziale, per esempio, considerare se l’immobile è abitato e se i residenti adottano comportamenti che alimentano il grado di umidità, come l’asciugatura della biancheria negli interni o un arieggiamento degli ambienti inadeguato.
Allo stesso tempo, è essenziale valutare la presenza di luce diretta e di circolazione dell’aria che possono limitare, almeno in parte, la formazione di nuova condensa.
Errori di progettazione e costruzione
Altre cause dell’umidità sono da ricercare nell’esposizione dei vani, negli errori progettuali e nei ponti termici, dovuti all’utilizzo di materiali differenti nella realizzazione struttura.
Persino infissi efficienti, se non abbinati a un ottimale ricambio d’aria, possono alimentare i livelli di umidità indoor, senza contare che spesso anche alcuni rivestimenti murari tendono a limitare la traspirazione delle pareti.
Accertarsi della presenza di umidità in fase di sopralluogo è fondamentale poiché le conseguenze possono spaziare dai semplici danni estetici, come macchie, sgretolamenti o distacchi di carte da parati, ai problemi igienico-sanitari, dovuti prevalentemente alla propagazione di funghi e batteri sulle superfici bagnate.
Anche la presenza di macchioline nere su pareti o punti critici è una manifestazione da non sottovalutare, essendo il segno più evidente di muffa negli ambienti. Muffa che, in ogni caso, può essere percepita anche nelle prime fasi di propagazione, prestando attenzione alla presenza di odori terrosi e stantii.
Naturalmente, seppur frequente, anche quello della muffa è un fenomeno facilmente debellabile, a patto di intervenire con soluzioni mirate che agiscano sulla causa del problema.
Umidità accidentale o da infiltrazione
Gli immobili possono essere soggetti anche a umidità accidentale o da infiltrazione.
Il primo caso riguarda la rottura o il malfunzionamento di un impianto.
Il secondo dipende dalla penetrazione di acqua negli interni in seguito alle precipitazioni.
Anche in queste situazioni occorre prestare attenzione alla presenza di segnali inequivocabili, come macchie di umidità localizzate che tendono a estendersi progressivamente o alterazioni dei materiali edili nei punti di infiltrazione.
Il problema, in linea di massima è facilmente risolvibile, ma è essenziale valutarne la gravità e le cause che l’hanno generato.
Una corretta diagnosi prima della compravendita consente di pianificare interventi mirati, riducendo il rischio di lavori invasivi, troppo costosi o potenzialmente non risolutivi.