Impact Farm: la serra idroponica per coltivare frutta e verdura in città
0 commentiImpact Farm è una serra progettata da due designer danesi dello studio Human Habitat, Mikkel Kjaer e Ronnie Markussen, che consentirà di coltivare frutta e verdura direttamente in città, e quindi a km 0, riducendo costi e inquinamento dovuti al trasporto.
Il prototipo è stato da poco realizzato a Copenaghen per cui i progettisti contano di avere il primo raccolto nel prossimo autunno.
Nel frattempo, i primi 10 mesi saranno comunque impiegati per raccogliere dati e informazioni sull’andamento delle coltivazioni, sui consumi di energia prodotta e acqua piovana raccolta.
L’oasi ecologica, progettata per coltivare esclusivamente frutta e verdura biologiche, è stata installata in un’area dismessa della capitale danese e occupa complessivamente 50 metri quadri, distribuiti su due piani, in pratica lo spazio necessario per quattro posti auto.
Lo scopo è quello di utilizzare in futuro la serra per la produzione necessaria ai ristoranti della zona, in modo da dar vita a una sorta di micro economia virtuosa.
L’esigenza di avere prodotti freschi e di sicura provenienza sulla propria tavola, oltre a quella di cercare di spendere poco, è in realtà un obiettivo comune a tutti i consumatori più attenti. È per questo che negli ultimi anni si stanno molto diffondendo gli orti domestici e cittadini.
La cura dell’orto però non è semplice, richiede un notevole impegno e oltretutto è legata alla stagionalità delle specie coltivate e alle condizioni climatiche del luogo dove si coltiva. Ed è così che questa idea di serra innovativa proveniente dalla Danimarca potrebbe diventare in futuro qualcosa alla portata di molti.
L’installazione della serra richiede 10 giorni di lavoro e pochi metri quadri di spazio e la struttura subito dopo il montaggio è pronta per piantare i primi semi e per garantire un raccolto fino a un massimo di 3 tonnellate l’anno.
Il kit di montaggio arriva imballato e pronto a essere assemblato grazie a un chiaro manuale di istruzioni. Non so se la sua costruzione sarà semplice come montare un mobile dell’Ikea, così come ho trovato scritto da più parti, ma di sicuro la procedura, basandosi sulla modularità e sulla possibilità di smontare e rimontare la struttura, è stata ottimizzata per poter essere facilmente eseguita anche in fai da te.
La novità di questa serra è però il fatto di essere realizzata con materiali ecologici, di funzionare con l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili e di poter essere facilmente smantellata e ricollocata in altro luogo.
Insomma un prodotto completamente all’insegna dell’ecosostenibilità.
I materiali utilizzati sono infatti esclusivamente di recupero e sono costituiti in gran parte dagli stessi container di spedizione del kit di montaggio, utilizzati in primo luogo per il trasporto e poi per la costruzione del nucleo centrale della mini fattoria.
Altro elemento peculiare del progetto è che le piante sono coltivate utilizzando la tecnica idroponica, quindi non affondano le radici nel terreno, ma crescono lungo una superficie verticale irrigata attraverso un circuito chiuso con il quale vengono iniettati i nutrienti fondamentali per la loro crescita, azoto, fosforo e potassio. Non necessitando di terreno, quindi, la serra può essere installata in qualunque luogo, anche ad esempio su un’area in cemento di un parcheggio abbandonato, in un capannone e così via.
Impact Farm è energeticamente autosufficiente visto che utilizza l’energia del sole e l’acqua piovana. Sul tetto sono infatti presenti tre moduli fotovoltaici sufficienti a produrre l’energia elettrica necessaria per la luce con cui illuminare la serra e per alimentare l’impianto di irrigazione, per il quale viene utilizzata l’acqua piovana raccolta e reimpiegata attraverso un impianto di recupero.
La serra sarà messa in commercio a partire dal prossimo anno, ma il suo costo non è ancora noto.