Patrimonio Culturale in classe A per ridurre le spese energetiche
0 commentiCampagna nazionale Patrimonio Culturale in classe A
Il settore dei beni culturali è uno dei più energivori in assoluto, per questo motivo il Governo ha deciso di intervenire con un investimento economico di circa 250 milioni di euro.
Del resto, degli oltre 5.000 siti di interesse culturale presenti in Italia, tra palazzi, musei e monumenti, ben 3.000 sono di proprietà dello Stato.
Perché promuovere l’efficienza energetica
Per rimanere nel campo dei numeri, basta ricordare soltanto che la “bolletta” energetica del Ministero si aggira intorno ai 200 milioni di euro l’anno.
Nei musei le spese energetiche coprono spesso più del 70% del bilancio annuale.
L’obiettivo della campagna nazionale Patrimonio Culturale in classe A, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dall’ENEA, è quello di promuovere l’efficienza energetica e ridurre i consumi del patrimonio culturale italiano.
Non è la prima volta che l’Agenzia nazionale si impegna in questo settore.
L’ENEA è infatti già intervenuta effettuando la diagnosi energetica di alcuni monumenti di Roma:
- Palazzo Montecitorio – sede Camera dei Deputati
- Palazzo San Macuto – sede Biblioteca della Camera dei Deputati
- Policlinico militare del Celio.
La campagna rientra tra gli impegni assunti nel giugno del 2016 da Mibact ed ENEA attraverso la sigla di uno specifico protocollo d’intesa.
Molto spesso questi protocolli rimangono niente più che una semplice dichiarazione d’intenti.
In questo caso, invece, si è passati dalla firma di un’intesa alla promozione di una vera e propria campagna programmatica e questo rappresenta già un buon passo avanti, come ha ricordato con soddisfazione il Ministro dei beni culturali Dario Franceschini.
La campagna è anche frutto della riforma del sistema museale che ha introdotto il bilancio per ogni singolo museo. In questo modo è possibile conoscere le spese di ogni struttura e andare a intervenire dove occorre, per ridurre gli sprechi.
Il programma prevede poi di promuovere l’efficientamento energetico del patrimonio culturale anche a livello locale, attraverso la collaborazione con gli enti territoriali e con il sistema universitario nazionale.
L’auspicio è inoltre che una migliore gestione dei musei statali possa essere da stimolo e da esempio anche per quelli comunali e per quelli privati.
Come funzionerà la campagna nazionale Patrimonio Culturale in classe A
Per raggiungere questo obiettivo, il Ministero e l’ENEA si sono accordati per la creazione di un laboratorio comune indirizzato alla sostenibilità ambientale per i beni culturali.
Ma sarà prevalentemente ENEA a mettere a disposizione i suoi laboratori, le infrastrutture e personale altamente specializzato per:
- effettuare check-up energetici
- realizzare progetti per integrare tecnologie green, efficienza, fonti rinnovabili e smart lighting al fine di ridurre i consumi legati alla climatizzazione (fino al 30% in meno) e all’illuminazione (fino al 40% in meno)
- servizi come sicurezza e ICT che incidono in modo significativo sui costi energetici.
Finanziamenti necessari per portare il patrimonio culturale in classe A
Uno dei problemi principali a frenare gli interventi è spesso la difficoltà a reperire finanziamenti economici. Anche da questo punto di vista l’ENEA fungerà da supporto al Mibact, individuando le varie opportunità di finanziamento e incentivazione possibili, come ad esempio:
- ricorso a società che effettuano direttamente gli interventi di efficienza energetica (ESCo), assumendosi rischio e gestione dell’investimento
- ricorso a forme di Partenariato Pubblico – Privato (PPT)
- Finanziamento Tramite Terzi
- Energy Performance Contract
- Conto Termico 2.0
- Ecobonus del 65%
- fondi nazionali ed europei.