Piketty, la diseguaglianza sociale nell’acquistare casa
0 commentiSe volessimo trovare delle spiegazioni per la crisi delle compravendite immobiliari e per il boom degli affitti, potremmo rintracciarle nel libro Il capitale nel XXI secolo dell’economista francese Thomas Piketty.
Chi è Thomas Piketty
Thomas Piketty nasce nel 1971 a Parigi. Nel 1993 ottiene il dottorato con Roger Guesnerie alla London School of Economics. Dal 1993 al 1995 è professore presso il dipartimento di economia del MIT (Massachussetts Institute of Technologie). Nel 2002 vince il premio come miglior giovane economista francese. Nel 2013, infine, pubblica Il Capitale nel XXI secolo che diventa subito un bestseller mondiale.
Il suo libro sulla diseguaglianza sociale
Il Capitale nel XXI secolo riporta il tema della diseguaglianza sociale al centro del dibattito politico. Thomas Piketty sostiene che l’ineguaglianza sociale dipende dalla differenza tra la redditività del patrimonio e il reddito da lavoro, legato alla crescita economica.
In una fase storica in cui la crescita economica è bassa, si genera un picco nell’ineguaglianza perchè i redditi da lavoro non crescono, la ricchezza si sposta sempre di più verso le rendite, quindi verso i patrimoni che si trasmettono solo per via ereditaria e si perpetuano le diseguaglianze nelle generazioni successive. Ad una bassa crescita economica corrisponde una scarsa mobilità sociale: chi è già ricco diventa sempre più ricco. Al contrario, la crescita economica fa aumentare la ricchezza da lavoro e innesca meccanismi di maggiore uguaglianza sociale.
Piketty spiega inoltre che, nei periodi di stagnazione, il benessere delle famiglie è sempre più legato alle rendite e ai beni ereditati e meno al reddito da lavoro. La ricchezza patrimoniale, infatti, equivale circa all’80% della ricchezza totale di un paese e l’unica ricetta per contrastare le disuguaglianze rimane la tassazione progressiva dei grandi patrimoni.
La diseguaglianza sociale nell’acquistare casa
L’inchiesta di Piketty dimostra che, anche quando si acquista casa, le diseguaglianze sociali saltano fuori. Negli ultimi vent’anni i prezzi degli immobili e i patrimoni ereditati sono cresciuti molto più dei redditi da lavoro. Per le nuove generazioni, questo significa che coloro che vivono solo di reddito da lavoro, senza aver ereditato alcun bene, hanno minori probabilità di diventare “proprietari di casa” rispetto ai loro coetanei che hanno ereditato un immobile e non sono costretti a pagare un affitto. Insomma, per riavere un’uguaglianza sociale bisogna tassare anche le grandi eredità immobiliari.