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Pompe di calore: guida alla scelta giusta

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Le pompe di calore sono ormai il cuore delle abitazioni a basso consumo: un unico impianto intelligente e versatile per riscaldare la casa in inverno, rinfrescarla d’estate e produrre acqua calda sanitaria, il tutto con notevole risparmio energetico in bolletta e ridotto impatto ambientale.

Il mercato odierno, però, offre una gamma di modelli spesso troppo vasta e orientarsi può essere complesso.
Capire quale soluzione fa al caso proprio e, soprattutto, dimensionarla correttamente è fondamentale per garantire il massimo comfort ed evitare di fare la scelta sbagliata.

Vediamo allora come muoversi per non commettere errori.

Scegliere la pompa di calore: come orientarsi fra i modelli

Pompa-di-calore

Come detto, il mercato offre decine di possibilità diverse, ma chi cerca soluzioni affidabili finisce spesso per valutare tecnologie firmate da marchi noti ed esperti, come ad esempio Vaillant, azienda tedesca che punta molto sull’inverter e su gas refrigeranti a basso impatto, garantendo rendimenti stabili anche con temperature invernali rigide.

Indipendentemente dal brand, la prima decisione riguarda la sorgente da cui la pompa preleva energia: aria, acqua di falda o terreno. Sintetizzando, le versioni aria-aria funzionano come climatizzatori ad alta efficienza e si installano in poche ore, ma richiedono split o ventilconvettori in ogni stanza.

I sistemi geotermici offrono eccellenti prestazioni in climi estremi, ma implicano perforazioni nel terreno costose.

Nel mezzo stanno le pompe di calore aria acqua, un compromesso vincente in termini di posa, costo e resa annuale, che sfrutta l’aria esterna per riscaldare l’acqua dell’impianto a radiatori o a pavimento, sostituendo la vecchia caldaia e producendo anche acqua calda sanitaria.

Dimensionamento ed efficienza: il primo passo

Prima ancora di scegliere il modello, la valutazione di una pompa di calore si basa su due elementi fondamentali:

  • corretto dimensionamento
  • efficienza.

Il dimensionamento è il calcolo della potenza termica (kW) necessaria a riscaldare la casa in modo adeguato, un’analisi complessa che solo un professionista qualificato può eseguire, valutando l’isolamento, la zona climatica e il fabbisogno energetico dell’edificio.
Una pompa sottodimensionata, infatti, non riuscirebbe a scaldare nei giorni più freddi, mentre una sovradimensionata costerebbe di più e si usurerebbe in fretta a causa dei continui cicli di accensione e spegnimento.

Accanto alla potenza, è altrettanto importante l’efficienza, misurata dal COP – Coefficiente di Prestazione. Questo valore indica quanto calore viene prodotto per ogni kWh di elettricità consumato: un COP di 5, ad esempio, è sinonimo di altissima efficienza. Più alto è il COP, maggiore sarà il risparmio e più performante sarà la macchina.

I fattori decisivi per la scelta migliore

Una volta individuata la tipologia, due fattori pratici sono determinanti per la scelta finale della pompa di calore.

Il primo è il clima: le pompe di calore elettriche perdono efficienza con temperature esterne molto rigide (sotto i -5°C). Per questo, nelle zone con inverni miti è sufficiente un sistema monovalente (solo la pompa di calore), mentre in aree più fredde è consigliabile un sistema bivalente, che affianca alla macchina una piccola caldaia di supporto per i picchi di richiesta durante i periodi di gelo.

Il secondo fattore è l’impianto esistente: le pompe di calore sono più efficienti con sistemi a bassa temperatura, come il riscaldamento a pavimento (35-45°C).
Se si hanno vecchi radiatori che richiedono acqua a temperature più elevate (55-60°C), il rendimento potrebbe ridursi.

È infine utile considerare aspetti come la rumorosità (meglio restare sotto i 55 dB) e la presenza di incentivi fiscali, che possono accorciare i tempi di rientro dell’investimento.

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