PopUp House casa passiva bioclimatica modulare
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A partire dall’ultimo dopoguerra, in Italia e in tutto il resto d’Europa si è incominciato a costruire in maniera massiccia e indiscriminata, con un uso notevole del cemento armato.
Si trattava di edifici, di cui molti formano tuttora la maggior parte del patrimonio edilizio esistente, per i quali non si faceva troppo attenzione alla qualità dei materiali, né alle caratteristiche di isolamento termico e acustico.
Ciò che contava allora era la quantità perché, a seguito del boom demografico, servivano tanti nuovi alloggi.
Negli ultimi anni si è invece incominciato a ragionare diversamente.
Si è più attenti all’ambiente, poiché ci si è resi conto che il funzionamento degli edifici è in gran parte responsabile dell’inquinamento atmosferico, e anche al benessere di chi gli edifici li abita.
Oggi si ragiona quindi in un’ottica di un’architettura più sostenibile ed ecofriendly.
Tuttavia è necessario costruire in maniera sostenibile senza aumentare eccessivamente i costi di costruzione degli edifici, ma da questo punto di vista, mai come oggi, la sperimentazione su materiali innovativi in edilizia sta facendo passi da gigante.
Tra le proposte di case passive merita una citazione la PopUp House, realizzata da una giovane start up francese con sede ad Aix-en-Provence.
Tutto il ciclo produttivo, dalla progettazione alla realizzazione, avviene nella fabbrica di proprietà.
Si tratta infatti di una casa modulare e prefabbricata.
Con questo sistema costruttivo sono già state realizzate circa 250 case, due delle quali in Italia, nei pressi di Roma e Milano.
Come è fatta PopUp House, la casa del futuro
PopUp House è una casa passiva: è costruita infatti con blocchi di muratura termoisolanti che rendono superflua l’installazione di un impianto di climatizzazione.
La forma è molto semplice, costituita da un parallelepipedo di 150 metri quadri.
Per realizzare i moduli prefabbricati sono usati esclusivamente blocchi assemblati con pannelli in legno.
Come materiale isolante è utilizzato il polistirene espanso (EPS), in grado di garantire .
In particolare, si è utilizzato un EPS ad alta densità (30 kg/m³), capace di fornire un miglior isolamento e buone proprietà meccaniche, con un basso peso e quindi facile da maneggiare.
In alternativa è però possibile usare materiali naturali, come pannelli in:
- fibra di legno
- sughero espanso
- lana di roccia.
Il legno scelto è invece il Laminate Veneer Lumber (LVL) che tra le sue caratteristiche presenta un’ottima reazione al fuoco.
La costruzione sfrutta fonti energetiche naturali, grazie all’installazione di vetri speciali e di pannelli fotovoltaici, ed è dotata di un sistema di ventilazione meccanica a doppio flusso.
I tempi di costruzione della casa passiva
La modularità degli elementi e la facilità di assemblaggio consentono di realizzare la costruzione in pochissimo tempo: bastano quattro operai che lavorino per quattro giorni.
L’assemblaggio può avvenire con viti o per incollaggio.
Quanto costa PopUpHouse?
Come detto in precedenza, la ricerca nel settore delle costruzioni mira anche a ridurre i costi dell’uso di materiali alternativi al cemento.
PopUp House, in particolare, ha un costo assolutamente accessibile: 1.750 euro al metro calpestabile, Iva compresa.
Il costo delle strutture è infatti di circa 200,00 € al metro quadro, a cui va aggiunto quello delle finiture: impermeabilizzazioni, finiture esterne, finiture d’interni, impianti elettrici, impianti idraulici, riscaldamento, ecc..
L’azienda raccomanda alcuni architetti già pratici del sistema costruttivo, ma il cliente è sempre libero di rivolgersi al proprio architetto di fiducia.