Pellet di qualità: come orientarsi?
0 commentiIn Italia è sempre più diffuso l’uso del pellet per il riscaldamento. Per questo motivo sono stati sviluppati dei marchi di attestazione, Pellet Gold o Enplus, in grado di orientare meglio gli acquirenti sulle caratteristiche del prodotto acquistato.
Da luglio 2011 è infatti entrata in vigore anche in Italia la normativa europea che definisce le caratteristiche del pellet di qualità ad uso non industriale, la UNI EN 14961-2.
La norma UNI EN 14961-2 disciplina il contenuto di ceneri
La norma UNI EN 14961-2 introduce tre classi di qualitàbasate sul contenuto massimo di ceneri, dato dal residuo che si ha alla fine combustione:
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A1 – corrisponde alla qualità più elevata (contenuto di ceneri massimo pari allo 0,7%);
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A2 – contenuto di ceneri dell’1,5%;
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B – contenuto di ceneri massimo del 3,5% (per grandi impianti centralizzati, ad uso commerciale o pseudo-industriale).
Un alto contenuto di ceneri nel pellet può dare problemi di combustione a causa dell’occlusione dei fori del braciere. Tale occlusione può incrementare l’emissione di polveri dalla stufa. Il contenuto di cenere aumenta con una composizione in cui sono presenti quantità maggiore di corteccia e minore di legno.
I marchi Pellet Gold o Enplus sono sistemi volontari di attestazione della qualità il cui scopo è quello di rilasciare un marchio di attestazione, e non di certificazione. Questo semplicemente significa che chi ha sviluppato il progetto AIEL (Associazione Italiano Energie Agroforestali) non è un ente di certificazione.
Tale precisazione è dovuta, ma non essenziale, poiché tutte le analisi effettuate sul prodotto sono affidate a laboratori esterni ed indipendenti (laboratori sempre accreditati da SINAL, Sistema nazionale per l’accreditamento dei laboratori di prova).
Con il marchio Pellet Gold si indicano i parametri e le caratteristiche che deve avere il combustibile, in base a stringenti regole, finalizzate a determinare che il prodotto in questione soddisfi determinati requisiti.
Le aziende attestate devono quindi riportare delle tabelle chiare sulla confezione, che segnalino le caratteristiche chimico-fisiche del prodotto ed il contenuto di ceneri del pellet.
I test sul pellet
La procedura Pellet Gold prevede quindi il superamento di una serie di test, eseguiti in base a stringenti parametri qualitativi. Nello specifico tali parametri sono basati sulle normative CEN/TS 14961, DINplus, ÖNORM M 7135 e sui limiti introdotti dal Pellet Fuel Institut (PFI) americano.
Nel sistema Pellet Gold sono stati scelti dei parametri chimico-fisici e dendroenergetici (la dendroenergetica, settore specialistico della bioenergetica, è una disciplina che si occupa principalmente della produzione della dendromassa, che è l’insieme di legno e corteccia di piante legnose e del suo impiego come combustibile) ritenuti ottimali anche in relazione alle caratteristiche del mercato italiano.
Rispetto ad altri sistemi internazionali, inoltre, è stato introdotto il controllo della Radioattività e del contenuto di Formaldeide (HCHO), in base al quale è possibile verificare l’eventuale presenza di materiali in combustione potenzialmente rischiosi per la salute, come vernici, addittivi o collanti chimici.
L’iter di mantenimento dell’attestazione prevede inoltre delle verifiche ispettive nelle aziende produttrici, con prelievo di campioni e controllo del processo produttivo.
Entrando più nello specifico, i parametri per l’attestazione del marchio Pellet Gold vera e propria, sono suddivisi in due liste: la prima, il cui mancato rispetto è indice di non conformità e la seconda contenente parametri i cui valori limite sono consigliati, ma non condizionanti il rilascio dell’attestazione.
I limiti di accettabilità per i parametri che caratterizzano il pellet di legno sono riportati nella seguente tabella:
I limiti di tollerabilità sono i seguenti:
Il superamento del limite di tollerabilità è permesso solo in via temporanea.