Credito alle famiglie e stabilità finanziaria
0 commentiOggi segnaliamo un approfondito intervento del Vice Direttore Generale di Banca d’Italia Salvatore Rossi su ”
Credito alle Famiglie e stabilità Finanziaria.
Il credito alle famiglie
Intanto cominciamo col dire che l’Italia è un paese dove le famiglie sono molto meno indebitate rispetto agli altri paesi europei.
Nel seguente passaggio, in particolare, risulta molto chiara la funzione sociale dell”attività creditizia-bancaria e come gli eccessi, invece, possano essere controproducenti.
“La possibilità per le famiglie di accedere al mercato del credito a costi ragionevoli accresce l’efficienza economica agevola la mobilità sociale, consente alle giovani generazioni di superare meglio i vincoli di liquidità. Tutti benefici dissipati ove l’indebitamento delle famiglie ecceda la loro capacità di sostenerne l’onere, come l’esperienza di altri paesi ha drammaticamente mostrato in occasione di questa crisi.”
La stabilità finanziaria
L’intervento conclude poi spostando l’attenzione verso il reddito, ovvero verso il lavoro e l’incremento del prodotto interno lordo.
“Far tornare a crescere il prodotto e i redditi è la maggiore sfida per il nostro paese. Il sistema finanziario può e deve dare un contributo fondamentale a vincere questa sfida attraverso il consolidamento della stabilità degli intermediari e l’aumento della loro efficienza.”
Considerazioni: “il bicchiere mezzo pieno”
La difficile situazione economica sta determinando una vera e propria “paralisi” del credito verso le famiglie. La stretta delle Banche nell’erogazione di mutui-casa contribuisce al calo delle compravendite. Guardando il bicchiere mezzo pieno, la riduzione dei prezzi delle case crea obiettivamente delle opportunità di acquisto a cifre sensibilmente più basse rispetto agli anni passati. In presenza di prezzi calanti, anche l’importo medio dei mutui si riduce. Le banche di conseguenza dovrebbero supportare chi ha i redditi sufficienti a fare il grande passo verso l’acquisto della casa, senza eccessi di prudenza e costi (interessi/polizze) non giustificabili. Questo non sembra accadere. Difficile in questa situazione per le persone progettare e investire nel futuro. Ci auguriamo che le istituzioni (Banca d’Italia in primis) “ricordino” alle banche la loro funzione sociale.