Smart Home, la casa intelligente: sempre più successo negli USA
0 commentiSmart Home, ovvero casa intelligente, una casa in cui la domotica la fa da padrona e grazie alla tecnologia è possibile automatizzare e controllare da remoto tutto ciò che concerne la sua gestione: dalla regolazione delle luci al riscaldamento, dalla sicurezza ai consumi energetici, e molto altro ancora.
Fino a qualche tempo fa era un concetto ancora futuristico, ma vista la diffusione sempre maggiore di molti dispositivi per la programmazione o il controllo da remoto di diverse funzioni, oggi la Smart Home se non è proprio ancora una realtà per tutti, appare sempre più vicina.
Mentre da noi si vive ancora una fase per così dire “evolutiva”, gli Stati Uniti sono decisamente più avanti, come rivela un recente sondaggio compiuto dalla società di analisi Strategy Analytics, che ha voluto esaminare il comportamento dei consumatori americani nel 2015, anno considerato da molti come quello di maggior presa per questa tecnologia.
Secondo la ricerca, ben il 21% delle case americane (circa 27 milioni) presenta almeno un sistema smart, con un aumento del 30% rispetto allo scorso anno, mentre il 36% delle abitazioni lo avrà in tempi brevi, per cui si può dire che in America una casa su tre è intelligente.
In termini economici, ciò si traduce in una spesa media che nel 2015 è stata di circa 817 dollari a famiglia.
I dispositivi domotici più diffusi nelle case americane: gli stand alone
Il report ha anche fatto il punto sui tipi di dispositivi più diffusi nelle case americane.
Essi sono sia del tipo stand alone, quelli che hanno un funzionamento indipendente da altri sistemi, sia integrati con altri impianti tecnologici esistenti. In quest’ultimo caso, però, i costi sono più elevati perché la casa deve essere sottoposta a interventi abbastanza invasivi per poter accogliere l’installazione dei nuovi dispositivi.
Tre tipologie di consumatori
Strategy Analitics, in base al tipo di device presenti nelle abitazioni e alla spesa affrontata per installarli, ha individuato tre tipologie di consumatori:
– i Green Nesters rappresentano il 16% delle abitazioni smart statunitensi e sono costituiti da famiglie con figli. Questi soggetti sono dotati di molti smartphone e tablet, sono interessati alla tecnologia consumer e per quanto riguarda i dispositivi smart hanno in casa soprattutto quelli ecologici, finalizzati al raggiungimento del risparmio energetico. Si tratta di cronotermostati intelligenti, come il famoso Nest appunto, o di sensori che regolano in maniera opportuna l’illuminazione, in maniera da non sprecare energia.
– gli Impressers costituiscono il 13% delle case smart e sono rappresentati da soggetti più giovani, in particolare di sesso femminile. Questi consumatori sono interessati in maniera particolare a dispositivi rivolti alla sicurezza personale, come impianti di videosorveglianza o sensori di movimento.
– i Millenials sono giovani di età inferiore ai 35 anni, in questo caso soprattutto di sesso maschile, che vivono prevalentemente da soli. Anche in questo caso i dispositivi a cui sono maggiormente interessati sono quelli per la sicurezza.
La diffusione della smart home limitata dal costo dei device domotici
La conclusione a cui è arrivata la società di ricerca americana è che l’unico freno che finora ha limitato la diffusione della smart home è il costo dei device domotici, non ancora alla portata di tutti. Ma già l’incremento registrato negli Stati Uniti in quest’ultimo anno dimostra come si stia per superare anche quest’ultimo scoglio.
Il proposito per l’anno 2016 sarà quindi quello di sviluppare la tecnologia in maniera da renderla più appannaggio del grande pubblico grazie anche alla riduzione dei costi ed è quello che stanno facendo già grandi compagnie come Google (che possiede tra l’altro Nest), Apple, Amazon e Samsung.
In particolare, dal punto di visto tecnologico, il prossimo futuro dovrebbe riservarci novità nel campo dell’intrattenimento domestico e device cosiddetti “cognitivi”, indirizzati cioè alla comprensione del linguaggio. In pratica, presto la casa si potrà “comandare” anche con dei semplici messaggi vocali.