Posa della prima pietra per la Torre Libeskind
0 commentiLo scorso 28 giugno si è svolta a Milano la cerimonia per la posa della prima pietra della Torre Libeskind, soprannominata “il Curvo”, alla presenza dello stesso architetto.
Erano presenti anche l’amministratore delegato di CityLife Armando Borghi, il direttore tecnico Marco Beccati, Emiliano Cacioppo di CMB, l’impresa che si occuperà dei lavori di costruzione, e una rappresentanza dei lavoratori di CityLife e di CMB.
Il grattacielo fa parte del progetto denominato CityLife Business & Shopping District, ovvero la riqualificazione dell’ex Fiera Campionaria di Milano, nel quartiere Portello, affidata a 3 grandi archistar: oltre allo stesso Libeskind, Arata Isozaki e Zaha Hadid.
L’edificio è infatti l’ultimo in ordine di tempo, dopo la Torre Allianz progettata da Isozaki in collaborazione con Andrea Maffei e la Torre Generali, dello studio Zaha Hadid architects, già ultimata per la parte strutturale.
Le fondazioni della Torre Libeskind sono in realtà già state gettate lo scorso novembre e il completamento dell’opera è previsto per il 2018.
Una volta completato, l’edificio sarà caratterizzato da una particolare forma ricurva e sarà alto complessivamente 175 metri, ripartiti in 31 piani per complessivi 33.000 metri quadri commerciali.
Tra il 27° e il 28° piano è prevista la realizzazione di una sala conferenze a doppia altezza.
Trovandosi al centro rispetto agli altri due grattacieli, la torre Libeskind, con la sua forma ricurva, rappresenta un ideale collegamento tra i tre edifici.
Lo studio Libeskind, nel racconto del concept da cui è nata l’idea dell’opera, rivela di essersi ispirato all’arte italiana del Rinascimento, in particolare alla forma architettonica della cupola e alla Pietà Rondanini di Michelangelo.
La cupola, infatti, oltre a definire uno spazio interno, rappresenta un elemento identificativo riconoscibile da tutta la città.
La Pietà Rondanini, invece, con il particolare inarcamento dei corpi, suggerisce un sentimento di protezione e intimità.
L’edificio si apre con una lobby a tutta altezza che determina un’ideale continuità con la Piazza Tre Torri.
Ogni piano, poi, in virtù della particolare forma curvilinea, presenta una sagoma differente. Questo “problema” è stato risolto allestendo degli spazi di supporto intorno al nucleo centrale, diversi piano per piano.
La struttura del grattacielo è completamente in cemento armato fino al 29° piano, mentre gli ultimi due piani hanno struttura metallica.
La torre è sostenuta da 20 pilastri perimetrali, la cui sezione circolare è variabile da un minimo di 60 a un massimo di 140 centimetri. I pilastri sono in cemento armato, a eccezione di quelli insistenti sulla lobby centrale, ai quali sono aggiunti dei profili in acciaio.
Il coronamento della torre è caratterizzato da un volume vetrato con lamelle metalliche.
L’involucro di facciata è costituito da pannelli vetrati sostenuti in sommità da un sistema di travi e centine metallici in continuità con la maglia dei pilastri. Le dimensioni dei pannelli sono ovviamente differenti piano per piano a causa della forma particolare dell’edificio.
La Torre Libeskind, così come gli altri due grattacieli, ha già ottenuto la pre certificazione LEED™ con rating GOLD, visto che soddisfa tutti i requisiti di sostenibilità ambientale richiesti da questo severo standard internazionale, in coerenza con l’obiettivo di realizzare con CityLife un quartiere a basso impatto ambientale.
La torre sarà direttamente collegata con il CityLife Shopping District. Tutta l’area sarà collegata alla città mediante la linea M5 della metropolitana e attraverso un sistema di viabilità sotterranea provvista di parcheggi nei pressi delle torri e della galleria commerciale, da cui avverrà la risalita in superficie.
Daniel Libeskind a CityLife, oltre al grattacielo del business district, ha progetto anche un complesso residenziale in via Spinola che testimonia un ottimo esempio di armonia tra design ricercato e qualità della vita.