Come si registra il contratto di locazione
0 commenti in affitto casa e comodato d’usoLa registrazione per i contratti di locazione relativi agli immobili è obbligatoria.
Prima del 2011, c’era solo un rischio fiscale per il locatore (cioè il proprietario) che, non dichiarando il reddito reale, correva il rischio di essere sanzionato qualora l’Agenzia delle Entrate effettuava un controllo e accertava un maggiore imponibile.
Cosa cambia dopo l’introduzione della cedolare secca nel 2011?
Dal 2011, con l’entrata in vigore della legge sulla cedolare secca, non solo il proprietario ma anche il locatario (affittuario, conduttore) può andare di sua spontanea volontà all’Agenzia delle Entrate, registrare il contratto e chiedere al giudice di ridurre il canone di affitto per un importo pari a tre volte la rendita catastale. Quindi, per il proprietario, non dichiarare il canone di affitto è diventato molto sconveniente.
Infatti, per esempio, se la rendita catastale dell’immobile è 900 € (che è una rendita catastale molto alta) con un canone di affitto di 4.000 € l’anno, il proprietario per risparmiare poche imposte, rischia di doversi tenere il conduttore per otto anni con un canone stabilito dalla legge pari ad € 2.700/anno.
Inoltre, sono previste delle specifiche sanzioni per:
- l’omessa registrazione del contratto di affitto
- la registrazione con importo più basso rispetto al reale.
Ricordiamo che l’imposta di registro è pari al 2% del canone annuo e, di solito, è a carico di entrambi i contraenti, in parti uguali.
Guarda il video su come si registra il contratto d’affitto
Il nostro esperto, il Dottore Commercialista Sergio Montedoro, spiega come si registra un contratto di locazione dopo l’introduzione della cedolare secca nel 2011.