In arrivo la revisione del Testo Unico dell’Edilizia
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Il Testo Unico dell’Edilizia, istituito con il d.p.r. 380 del 2001, è una legge quadro che raccoglie le numerose leggi in materia edilizia promulgate in Italia fino ad allora, con l’intento di dare al cittadino e agli operatori del settore uno strumento unico e più agile di lettura della materia.
Oltre a svolgere questo compito di raccoglitore delle norme esistenti, il T. U. ha anche introdotto nella legislazione italiana molte importanti novità.
Una di queste è stata il Permesso di Costruire, il titolo autorizzativo che è andato a sostituire la Concessione Edilizia fino ad allora in vigore.
Altro elemento importante è stata la nuova disciplina dell’agibilità, dove è stata eliminata la distinzione tra agibilità e abitabilità.
Nel corso degli anni ilUnico dell’Edilizia ha però subito diverse modifiche e aggiornamenti, conseguenti all’introduzione di nuove norme e riforme.
Le ultime in ordine di tempo sono state quelle successive all’entrata in vigore del cosiddetto decreto Sblocca Italia prima e alla Riforma Madia poi.
Si conta che dal 2010 a oggi il Testo è stato sottoposto a ben 9 provvedimenti per un totale di circa 70 disposizioni che sono risultate cambiate o modificate.
Di recente il Governo ha annunciato l’intenzione di operare una profonda modifica del Testo, che dovrebbe vedere la luce all’inizio del prossimo anno.
A tal fine è prevista la pubblicazione per fine novembre di una relazione per informare tutte le parti interessate.
Il Ministero delle Infrastrutture ha anche indetto per questo progetto un tavolo di lavoro che vede la partecipazione di:
- Ministeri
- Conferenza delle Regioni
- Rete delle Professioni Tecniche.
Come cambierà il Testo Unico dell’Edilizia
Il Testo Unico dell’Edilizia cambierà innanzitutto il suo nome, diventando Testo Unico delle Costruzioni.
Nella sostanza, le principali modifiche riguarderanno l’abrogazione della Legge 1086 del 1971 e della Legge 64 del 1974, e saranno conseguenti alla variazione della disciplina in materia di autorizzazione sismica.
Nel corso degli anni sono infatti cambiate le norme tecniche in materia sismica e il testo non appare più aggiornato.
In particolare, pare che sarà superata la necessità di richiedere autorizzazione sismica per le opere di edilizia comune e resterà soltanto per le grandi infrastrutture e le opere di 3° o 4° categoria (come ad esempio le scuole).
Si prevede inoltre l’introduzione di un particolare tipo di collaudo per opere non strutturali, previsto per i lavori pubblici.
Nel nuovo testo sarà introdotto anche il fascicolo del fabbricato, suddiviso in distinti capitoli per edifici nuovi ed edifici esistenti e dove sarà dedicata particolare attenzione a sanatorie e difformità.
Tra le altre misure previste: l’indicazione dettagliata del criterio con cui determinare l’indice di rischio.
Il nuovo Testo Unico dovrà inoltre necessariamente adeguarsi a norme e direttive europee.