Come proteggere l’impianto elettrico dai fulmini?
0 commentiI cambiamenti climatici che stanno interessando l’intero pianeta hanno provocato una sorta di “tropicalizzazione” del nostro Paese. Eventi come acquazzoni improvvisi e violenti che si scatenano in pochi minuti anche quando poco prima splendeva il sole sono diventati purtroppo un fenomeno frequente.
Tra i problemi causati però da questo tipo di eventi atmosferici ci sono le violente scariche di fulmini che accompagnano i temporali.
I forti fasci di luce che squarciano il cielo durante questi eventi atmosferici sembrano quasi affascinanti, ma in realtà si tratta di potenti scariche elettriche che possono causare danni anche gravi agli impianti elettrici delle abitazioni.
I lampi determinano infatti forti campi elettromagnetici che recano danni non solo all’impianto, ma anche ai dispositivi a esso collegati, alla struttura dell’edificio e addirittura possono provocare incendi. In alcuni casi si può arrivare anche a un completo black out.
E’ quindi importante sapere come difendere gli impianti e come intervenire in caso di danni ormai avvenuti.
Corretta progettazione dell’impianto elettrico di casa
Partiamo subito dal presupposto che, per essere protetto dalle scariche elettriche provocate dai fulmini durante i temporali, un impianto elettrico di casa deve essere progettato e realizzato nel rispetto della normativa.
Deve, pertanto, essere dotato di tutti i dispositivi di protezione previsti, primo tra tutti quello di messa a terra.
L’impianto di terra scarica al suolo le dispersioni di corrente non appena vengono percepite.
Per proteggere però le persone, oltre alle linee elettriche, è necessaria la presenza di un dispositivo differenziale, quello che è comunemente chiamato salvavita, che interviene ogni qual volta registra una dispersione di corrente superiore ai 30 mA.
Dispositivi di protezione dai fulmini
Passando invece a dispositivi più “mirati” alla soluzione del problema, abbiamo i cosiddetti LPS (Lightning Protection System), dispositivi di protezione dai fulmini, tra cui possiamo distinguere quelli esterni e quelli interni.
Tra i dispositivi di protezione esterna quello più classico, e anche di più antico utilizzo, è il tradizionale parafulmine.
Tra i dispositivi di protezione interna, abbiamo invece una ulteriore distinzione in due tipologie:
- apparecchi che agiscono a livello generale, se installati all’interno del quadro di distribuzione
- apparecchi che agiscono localmente, se posti come protezione in corrispondenza delle singole prese elettriche.
Chi ripaga i danni causati dai temporali?
Le sovratensioni provocate dai campi elettromagnetici generati dai fulmini possono causare danni agli elettrodomestici, ma anche avarie di funzionamento all’impianto di riscaldamento o ai condizionatori.
Spesso, quindi, quando ci sono questi eventi, ci si trova a dover sostenere ingenti spese per porre rimedio a questi guasti e per sostituire alcune apparecchiature.
Sappiate che in alcuni casi potreste chiedere un risarcimento alla società distributrice dell’energia elettrica.
La sentenza n. 1089 del 2016 del Giudice di Pace di Palermo ha infatti stabilito che la società ha il dovere di predisporre idonee misure affinché i fenomeni atmosferici non provochino sbalzi di tensione. Nel caso in esame, ad esempio, il perito aveva accertato un aumento di tensione provocato da un malfunzionamento di un giunto tra cavi interrati.
La compagnia potrà esimersi dal risarcimento soltanto se riesce a dimostrare che i danno sono stati provocati dal caso fortuito o da forza maggiore (ad esempio la caduta di alberi che abbia danneggiato le linee aeree).