Riscaldamento domestico dalle acque reflue
0 commentiIn un periodo di allarme climatico e sempre maggiore attenzione rivolta all’ecologia, nasce in questi giorni un’interessante proposta di Metropolitana milanese rivolta ad abbattere le emissioni inquinanti in atmosfera attraverso un progetto di economia circolare, ovvero in grado di rigenerarsi garantendo la propria ecosostenibilità.
La società di gestione delle acque pubbliche del capoluogo lombardo ha infatti in programma un progetto che dovrebbe partire a novembre per lo sfruttamento delle acque fognarie per il riscaldamento domestico.
Si tratta della prima città italiana a utilizzare un tale sistema per produrre energia pulita a basso costo.
All’estero invece il sistema è già utilizzato da alcuni anni, come avviene in Austria e in Germania ma, soprattutto, in Svizzera. Dal 2007 a Zurigo sono infatti alimentati in questo modo 14 edifici per 280 appartamenti in tutto.
La produzione di calore dalle acque delle fognature
Le acque fognarie hanno una temperatura costante durante tutto l’anno di circa 15 – 20 gradi, costituiscono quindi una fonte di calore che è un peccato sprecare, soprattutto in considerazione del fatto che per produrre energia termica si utilizzano molti sistemi inquinanti.
Il sistema prevede di far passare le acque reflue attraverso uno scambiatore di calore, in modo che ne escano sotto forma di energia termica.
Lo scambiatore è composto da una piastra posta a sei metri di profondità che intercetta le acque che scorrono nelle tubazioni delle fogne. L’impianto è anche compatibile con il teleriscaldamento elettrico.
Per il momento è stato messo in opera, sempre da Metropolitana milanese, un prototipo del sistema, a Nosedo, un centro alla periferia di Milano. In questa località l’energia termica prodotta viene utilizzata per riscaldare una palazzina per uffici.
La nuova sperimentazione dovrebbe partire a breve a Meda, presso un’altra sede dell’azienda. Dopo questo ulteriore test si potrà pensare a un utilizzo in ambito residenziale.
Vantaggi e svantaggi del riscaldamento domestico dalle acque reflue
Come detto, per il momento questo sistema di riscaldamento è stato sperimentato solo per riscaldare uffici e aziende. Occorre ancora aspettare altri risultati, prima di pensare a una applicazione in ambito residenziale, perché allo stato attuale ci sono alcuni aspetti negativi.
Il primo problema è dato dal fatto che l’energia termica prodotta in questo modo non è al momento sufficiente per soddisfare il fabbisogno completo di un condominio.
Il calore ottenuto può infatti coprire le necessità per il riscaldamento ordinario ma, per i picchi di freddo ipotizzabili in una città come Milano, occorre integrare la produzione con quella ottenuta dal gas naturale.
Il sistema, insomma, è in grado di soddisfare un 50% del fabbisogno complessivo.
Un altro fattore che bisogna poi mettere in conto per un condominio è il costo dell’impianto.
Un fabbricato condominiale di medie dimensioni dovrebbe preventivare un esborso di circa 30mila euro, non un prezzo esagerato, visto che è quello ipotizzabile per normali interventi di manutenzione, ma certamente oneroso per un bilancio condominiale.
Dal punto di vista positivo dobbiamo invece pensare che il sistema rappresenta una fonte di energia pulita perché riduce le emissioni di anidride carbonica in atmosfera e può determinare anche un interessante risparmio in bolletta.
Un altro punto a favore di questo tipo di impianto è la possibilità di essere utilizzato non solo per riscaldare, ma anche per raffreddare gli edifici.
Con la pompa di calore è infatti possibile attivare un ciclo inverso che produce aria fredda utilizzabile con i fan coil (ventilconvettori) installati negli appartamenti.