Il buon sapore dell’orto in città
0 commentiSerre e orti urbani, in condivisione, sono spazi recuperati che ci regalano ortaggi sani e veramente biologici, oltre al piacere di lavorare la terra. Per me, sono anche spicchi di un’umanità che sa di antico nel più bel senso del termine.
Inizialmente, piccoli appezzamenti di terreno per lo più strappati al degrado e all’incuria; poi, la diffusione degli orti urbani si è andata evolvendo assumendo caratteristiche differenti e legandosi in modi diversi al territorio e al contesto sociale.Ecco cosa succede nelle principali città.
Il primato a Bologna
Le prime esperienze sono iniziate oltre 30 anni fa, nel 1980, pensate per il tempo libero degli anziani. Oggi, gli orti diffusi sono oltre 2.700 e nel corso del tempo si sono aggiunti tanti giovani, immigrati e famiglie, motivati dal desiderio di cibo sano e, come in altre città, probabilmente anche dal risparmio che ne deriva.L’orto è anche un’esperienza didattica: nei quartieri che rilasciano i permessi, c’è una parte riservata alle classi.
Roma, ora anche a Tor Carbone
Si contano a decine, anche nella capitale, le aree dedicate agli orti urbani: dalla Garbatella, ai 33 mila mq. a ridosso del rio Vallerano, all’Eur, fino ad aree più piccole e centrali.
Diversi orti stanno per essere realizzati a Tor Carbone, nel Municipio XI, dando nuova vita ad alcuni terreni incolti della zona. I cittadini hanno creato una onlus che affiderà a 40 famiglie la propria parte, in cambio di una quota per i costi di recinzione e impianto idrico.
Ottenuti i permessi del Comune e dell’ente Parco dell’Appia Antica, manca soltanto l’approvazione della Soprintendenza per iniziare a coltivare.
Tante informazioni sul sito dal nome più che evocativo: zappataromana.net
A Milano, compost condominiali e serre condivise
Sono 160 le famiglie di Quarto Oggiaro, periferia nord di Milano, coinvolte nel progetto più recente degli orti condivisi; nei cortili dei condomini interessati verranno installate le compostiere per la raccolta della rifiuti umidi, da cui si otterrà il compost che sarà utilizzato nelle stesse coltivazioni.
Ma l’ultima novità sono le serre condivise, come quelle del progetto Effetto Serre iniziato da poche settimane nella zona della Barona, periferia sud della città. Qui, la serra destinata al reinserimento al lavoro di ex detenuti del carcere di Opera, agli arresti domiciliari, alcuni giorni alla settimana si apre al quartiere: fianco a fianco, a coltivare ortaggi e recuperare rapporti umani. In alcune di queste serre sarà possibile iniziare un semenzaio, per poi piantare i germogli nel proprio giardino o balcone.
Per tutte le informazioni, visitate il sito http://www.nostrale.it/
A questo punto, non ci resta che cercare l’orto più vicino e iniziare!
Sestilia Pellicano