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Edilizia acrobatica: agilità, risparmio, sicurezza

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L’alternativa sostenibile ai ponteggi

edilizia acrobatica su fune: un operatore su fune per lavorare sulla facciata di un edificio

In questi ultimi tempi si ricorre spesso all’edilizia acrobatica, magari anche solo con il pensiero, anche perché uno spot che gira sulle emittenti televisive la propone di frequente.

Del resto, chiunque abbia affrontato una ristrutturazione esterna – che si tratti della facciata di una casa singola o della manutenzione di un palazzo condominiale – conosce bene i costi e le lungaggini che si celano dietro a un ponteggio: pratiche burocratiche, oneri per l’occupazione del suolo pubblico, permessi, tempi lunghi per il montaggio e lo smontaggio delle impalcature.
Per non parlare di chi teme intrusioni poco gradite…. E spesso, tutto questo è per lavori  certamente necessari e urgenti, ma di piccola entità.

Ecco perché sta avendo successo una soluzione più snella ed economica: l’edilizia acrobatica.
E’ una tecnica che elimina l’uso di ponteggi e piattaforme elevatrici, affidandosi invece a operatori altamente formati nell’eseguire lavori in quota: si tratta di specialisti dei movimenti su corda che si muovono in complete scioltezza e sicurezza come… alpinisti urbani.

Grazie a questi lavoratori si riduce notevolmente la necessità di impalcature e piattaforme.
Una soluzione versatile, economica e rispettosa dell’ambiente urbano, che coniuga efficienza, sicurezza e sostenibilità.

Ma cosa si può davvero fare con l’edilizia acrobatica?
E come viene garantita la sicurezza di chi lavora sospeso nel vuoto?

Lavori realizzabili in edilizia acrobatica

L’elenco degli interventi realizzabili è sorprendentemente ampio. Eccone alcuni esempi:

  • rifacimento o manutenzione di facciate: rasature, tinteggiature, interventi su crepe o intonaci ammalorati (rovinati) si eseguono rapidamente, anche sugli edifici storici dove i ponteggi sono vietati;

  • impermeabilizzazione e manutenzione di tetti e coperture: sostituzione di tegole, applicazione di guaine, verifica di grondaie e scossaline (elementi in lamiera montati sui bordi di tetti, balconi, finestre e altri punti per impedire all’acqua piovana di penetrare nella struttura) sono perfettamente gestibili in corda;

  • installazione o riparazione di canne fumarie e pluviali: i tubi verticali spesso hanno accessi difficili ma gli alpinisti urbani sanno raggiungerli con agilità;

  • pulizia e disinfezione di vetrate e pannelli solari: anche in quota o in punti difficilmente accessibili, grazie all’edilizia acrobatica questi lavori si effettuano senza ingombrare le aree sottostanti.

Competenze e progettazione

Ogni intervento di edilizia acrobatica è progettato da un team di persone di entrambi i sessi e comprende:

  • un coordinatore della sicurezza, che valuta i rischi e le misure preventive

  • un progettista dei sistemi di accesso e di ancoraggio

  • tecnici esperti in lavori su fune, capaci di unire abilità manuali a conoscenze in edilizia, impermeabilizzazione, carpenteria o termotecnica

Una scelta sostenibile

Oltre a essere più economica e veloce, l’edilizia acrobatica è anche ecologica: non produce rifiuti da ponteggi, non richiede trasporti pesanti, riduce l’impatto sul traffico e sul paesaggio urbano e permette di intervenire solo dove serve, con precisione chirurgica.

Edilizia acrobatica e sicurezza: cosa dice la normativa

La sicurezza prima di tutto! Nonostante l’apparenza “spericolata”, l’edilizia acrobatica è regolata da norme severe (come il D.Lgs. 81/2008, di cui diremo a breve) e si basa su procedure di sicurezza rigorose.

La normativa di riferimento in Italia è il Testo Unico sulla Sicurezza Decreto Legislativo 81/2008
Nel testo del decreto non è presente la dicitura “edilizia acrobatica” perché non è un termine giuridico codificato nella norma.
Tuttavia, le attività su fune rientrano pienamente nella categoria delle “lavorazioni in quota” (articolo 115 e seguenti), e sono regolamentate nel dettaglio.

Il riferimento più diretto è l’Allegato XXI del Decreto egislativo 81/2008  che riguarda la formazione obbligatoria per lavori in quota su funi ed elenca le competenze richieste agli operatori e ai preposti.

  • I tecnici in corda devono possedere certificazioni specifiche, come SPRAT (Society of Professional Rope Access Technician) e IRATA(Industrial Rope Access Trade Association).
    Si tratta di certificazioni internazionali per tecnici su corda riconosciute a livello mondiale.
    Entrambe promuovono e sviluppano standard di sicurezza estremamente elevati per eseguire operazioni su fune. Quindi  chi volge questo lavoro ha una formazione continua e una comprovata esperienza in ambienti sospesi.
  •  Tutti i materiali di utilizzo per il lavoro su corda devono essere certificati: imbragature, caschi, corde statiche e dinamiche, dissipatori, moschettoni.

  • Ogni intervento prevede sempre un doppio sistema di ancoraggio: una corda principale per il lavoro e una secondaria di sicurezza.

  • I punti di ancoraggio – che possono essere strutture murarie, pali metallici, piastre certificate o elementi architettonici solidi – vengono verificati e certificati in base alle vigenti normative europee.

L’edilizia acrobatica utilizza spesso le  “linee vita” come sistema di ancoraggio, per lavorare sui tetti e negli edifici dove tali dispositivi sono già installati. Cosa sono?

Le linee vita sono dispositivi di ancoraggio permanenti o temporanei, installati su tetti e coperture per permettere agli operatori in quota di agganciarsi in sicurezza con imbragature e sistemi anticaduta.
Possono essere orizzontali o verticali, rigide o flessibili, e sono parte integrante dei sistemi di protezione contro le cadute dall’alto. Per saperne di più, leggi il nostro post Edilizia: linee vita

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