Addio ad Alessandro Mendini
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Lo scorso 18 febbraio è scomparso a Milano, all’età di 87 anni, Alessandro Mendini, vero e proprio rivoluzionario del design Made in Italy.
Mendini è stato infatti uno dei più grandi contributori di alcune teorie innovative, come il design postmoderno e il re-design, a cui ha dato notevole impulso nel corso degli anni Settanta. Anzi, si può dire che le definizioni di questi concetti teorici si devono in gran parte proprio al suo lavoro.
Architetto a tutto tondo e curioso di sperimentare in tante discipline diverse (la sua attività spazia dall’architettura, al design, alla pittura, alle installazioni), si è spinto fino ai campi della grafica, della scenografia e della moda, disegnando abiti e orologi.
Il suo stile era ludico, ironico e poetico e si esprimeva in particolare attraverso una nota costante: il colore.
Ampio spazio ha dato anche all’attività teorica, diventando co-fondatore del celebre Gruppo Alchimia.
Con il fratello Francesco, architetto, ha invece fondato nel 1989 l’Atelier Mendini.
E’ stato direttore delle importanti riviste di architettura Casabella e Domus, oltre che fondatore delle riviste Modo e Ollo.
L’attività di Alessandro Mendini
Nel suo prolifico lavoro di designer, Mendini ha collaborato con i più prestigiosi marchi internazionali, come Alessi (da
ricordare il celebre cavatappi Anna G.), Bisazza, Cartier, Hermés, Philips, Swatch, Venini, per i quali ha progettato, oltre a mobili, casalinghi e oggetti vari.
Nel campo del design uno dei suoi pezzi più significativi e conosciuti resta la Poltrona Proust, ideata nel 1978, specchio del suo pensiero progettuale libero e creativo.
In campo architettonico i lavori più importanti dell’Atelier Mendini in Italia sono stati:
- Fabbriche Alessi a Omegna
- centro natatorio con piscina olimpionica a Trieste
- restauro della Villa Comunale e la realizzazione di tre stazioni della metropolitana a Napoli
- Byblos Art Hotel-Villa Amistà a Verona
- uffici di Trend Group a Vicenza
- riqualificazione urbanistica dell’area industriale nel quartiere Bovisa a Milano
- risistemazione e arredo urbano della passeggiata a mare di Catanzaro
- complesso polifunzionale di via della Bicchieraia (tra cui il Teatro Comunale Aretino) ad Arezzo.
Ma la sua attività è stata intensa anche in campo internazionale, tra Europa, America e Asia, dove ha progettato opere come:
- Torre Paradiso a Hiroshima in Giappone
- Museo di Groningen in Olanda
- un quartiere a Lugano in Svizzera
- palazzo per gli uffici Madsack ad Hannover, Germania
- palazzo Commerciale a Lörrach in Germania.
Riconoscimenti ricevuti da Alessandro Mendini
Per il valore della sua opera, Alessandro Mendini ha ricevuto il prestigioso Compasso d’Oro per il design per ben due volte: nel 1979 e nel 1981. Nel 2014 gli è stato poi attribuito il Compasso d’oro alla carriera.
Numerose altre sono state però le onorificenze conferitegli, tra cui:
- titolo di “Chevalier des Arts et des Lettres” in Francia
- onorificenza dell’Architectural League di New York
- Laurea Honoris Causa al Politecnico di Milano
- Laurea Honoris Causa all’Ecole normale supérieure de Cachan in Francia.
Con il fratello Francesco e l’Atelier Menidni ha invece vinto la Medaglia d’oro all’architettura italiana 2003 alla Triennale di Milano per il progetto della Metropolitana di Napoli, il Villegiature Awards 2006 a Parigi per il Byblos Art Hotel di Verona.