Case in legno e pericolo di incendio
0 commentiL’edilizia prefabbricata in legno si sta rapidamente diffondendo anche in Italia. C’è però un pregiudizio che frena ancora la diffusione di questa tecnologia costruttiva: si pensa infatti erroneamente che il legno sia a maggior rischio di incendio rispetto ai materiali impiegati nelle tecnologie tradizionali, ovvero il cemento armato e l’acciaio.
Il comportamento al fuoco e le modalità di combustione del legno sono in realtà poco note e possono rivelare alcune sorprese. Analizzandole si scopre che i rischi e le probabilità di incendio sono più o meno gli stessi per tutti i materiali usati nel settore delle costruzioni.
Per rendersene conto, basta pensare che le assicurazioni, quelle che maggiormente dovrebbero essere preoccupate per un eventuale pericolo, applicano in realtà alle polizze contro gli incendi alle case prefabbricate in legno gli stessi premi proposti per le tradizionali case in laterocemento.
Comportamento al fuoco delle strutture in legno
Le cause di un incendio – fattori interni o esterni
Un incendio può svilupparsi direttamente in casa, soprattutto a causa di cortocircuiti, per un mozzicone di sigaretta lasciato acceso o dalle fiamme che partono dal piano cottura.
Tra i fattori esterni, invece, può esserci l’incendio di un’area boschiva che arriva a lambire il centro abitato.
In entrambi i casi i rischi e le probabilità di incendio per le costruzioni sono i medesimi qualunque sia il materiale scelto per la tecnologia costruttiva.
La propagazione delle fiamme
A prescindere dalla causa scatenante, però, la velocità di propagazione delle fiamme dipende dal contenuto delle abitazioni. E’ da tendaggi, divani e arredi altamente infiammabili che le fiamme si sviluppano molto velocemente.
Diversi studi hanno però dimostrato che il legno è in grado di farsi attraversare dal fuoco più lentamente rispetto agli altri “concorrenti”, impiegando quindi più tempo per bruciare.
La carbonizzazione della superficie, infatti, formando una sorta di pellicola, rallenta il propagarsi del fuoco, per cui non si ha una combustione esponenziale, come avviene per gli altri materiali.
La velocità di carbonizzazione del legno è pari a 0,7 mm al minuto, un tempo che consente alla struttura di resistere per un periodo sufficiente ad allontanarsi dall’edificio e spesso a estinguere il fuoco, in modo da limitare il più possibile i danni.
Le strutture portanti in legno
Bisogna aggiungere inoltre che, come materiale da costruzione, il legno è utilizzato per formare telai strutturali racchiusi all’esterno da materiali fortemente ignifughi. Gli stessi cappotti isolanti sono elementi che contribuiscono a una ulteriore protezione dal fuoco.
Se l’incendio viene estinto in breve tempo, le strutture possono quindi salvarsi ed essere ripristinate. L’edificio può essere sottoposto a ristrutturazione e recuperato senza necessariamente dover ricorrere alla sua demolizione.
Insomma, analizzando questi aspetti si può arrivare a pensare addirittura che quello che normalmente si considera un difetto del legno, potrebbe essere invece uno dei suoi punti di forza.
Conclusioni
Nessun materiale comunemente utilizzato per le costruzioni è del tutto immune dal pericolo di incendio. Questo vale per il legno, così come per il cemento armato o l’acciaio.
Per questo motivo è fondamentale prestare particolare attenzione alla prevenzione e mettere in atto tutte le precauzioni, anche stabilite per legge, finalizzate a scongiurare questo pericolo.