Come cercare casa a Roma: l’esperienza di Ginevra
0 commentiCome cercare casa a Roma senza agenzia: l’esperienza di Ginevra
Già, forse l’annuncio di ricerca di CasaNoi.it avrebbe fatto proprio al caso mio, se solo l’avessi conosciuta prima di tutte le mie peregrinazioni immobiliari. Sono nata e cresciuta a Bologna. Ad agosto, per motivi personali, decido di trovare casa in affitto a Roma.
Individuo i quartieri in cui cercare, i metri quadri che posso permettermi di pagare e le caratteristiche che vorrei avesse la mia nuova casa. I siti web sono molteplici, i giornali e le riviste altrettanto. Penso però che la distanza Bologna-Roma non aiuti e che forse la maggiore offerta navighi su internet, dove l’universo intero riversa proposte e richieste a ciclo continuo.
Ha inizio la mia ricerca di una casa in affitto
La trafila da seguire è sempre la solita. Ingranato il meccanismo, questo si ripete finché non smetti di rispondere agli annunci, finchè non esci da quel tunnel. Così passi ore a frequentare sempre gli stessi siti web, guardando foto, offerte, prezzi più o meno accattivanti, finchè l’attenzione, ormai stanca, non cade su qualcosa che la cattura, un dettaglio che ti fa fermare. A quel punto approfondisci la lettura dell’annuncio, lo guardi con cura e cerchi di coglierne più informazioni possibili.
Col passare dei giorni l’agenda si infittisce di appuntamenti, la confusione talora porta a rispondere più volte allo stesso annuncio e a fissare doppie visite… Poi, come capita in tanti ambiti, una volta che inizi a frequentare un mondo assiduamente, cominci a conoscerlo, ad impararne i trucchi del mestiere, a capire la psicologia che ci sta dietro. Così a volte succede che un proprietario ti metta fretta nella scelta convincendoti che la fila delle richieste sia lunga e che il giorno stesso della tua visita c’è chi farà una proposta più allettante della tua; talvolta succede che gli annunci immobiliari spariscano per poi riapparire nel marasma generale poco dopo.
L’annuncio che cercavo
Tra migliaia di proposte, mi cattura un’immagine particolare: la foto della facciata di un antico palazzo in stile, un po’ degradata, ma lo stesso attraente per l’impaginato architettonico che la caratterizza. In realtà quella era la fotografia meno bella, perchè tutte quelle a corredo dell’annuncio erano una più accattivante dell’altra. Si trattava di un bilocale nella zona del Pigneto, dagli interni rifiniti e dall’arredo ricercato. La richiesta d’affitto non troppo alta e le condizioni di locazione oneste. In conclusione, la casa che stavo proprio cercando. Telefono subito al numero presente nell’annuncio. Mi risponde la proprietaria, ci accordiamo per un appuntamento il giorno dopo. Il mio entusiasmo è tanto, ho finalmente trovato ciò che sognavo.
La visita alla casa prescelta
L’indomani mi reco baldanzosa all’appuntamento, controllo un’ultima volta l’indirizzo e l’orario e mi presento al portone di quel palazzo dalla facciata per me attraente. Controllo e ricontrollo i nomi sul citofono, riverifico il numero civico e vedo che c’è discrepanza, i conti non tornano, il nome che cerco non c’è. Telefono dubbiosa alla proprietaria, la quale mi dice che il suo appartamento si trova nella medesima piazza in cui sono io, ma dall’altro lato. Eppure la foto me la ricordavo bene, la facciata era proprio quella che avevo davanti.
Attraverso pensierosa la piazza e mi ritrovo col naso all’insù sotto ad un palazzo di tutt’altro aspetto. Un palazzo che non avrei scelto.
Suono comunque il campanello e raggiungo il primo piano di questo stabile, buio e spettrale. La signora che mi accoglie è furba, cresciuta ed invecchiata affittando appartamenti a studenti fuorisede. Anch’io sono una lavoratrice fuorisede, ma l’ultimo dei miei desideri è quello di vivere in una casa così poco accogliente. I particolari dell’appartamento ve li risparmio. Una tana scura, sporca e maleodorante. Del tutto diversa dalle immagini viste sul web. Ma nessuno li verifica mai questi annunci prima di pubblicarli?
Io non ci sto
I conti sono presto fatti, la donna-affarista pensa di agganciare potenziali affittuari con annunci civetta per poi proporre loro in locazione, senza contratto, immobili di tutt’altro genere, di tutt’altra qualità, puntando sul bisogno e sull’urgenza di alloggio della gente.
Io però non casco nella trappola, di case è pieno il mondo e non darò la soddisfazione a questa signora di fare l’affare con me.
E come me spero facciano tanti altri. Perché in quella casa neanche quella furba signora sarebbe mai andata a vivere.
Ginevra Fabbri
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