Documenti per vendere, acquistare, affittare casa
2 commentiTra i documenti per vendere e affittare casa deve configurare anche l’APE – Attestato di Prestazione Energetica
Lo scrive chiaramente Sergio Ferraris nel suo articolo per Tekneco: c’è una forte resistenza, da parte dei venditori, a implementare la documentazione della casa con l’ACE – attestato di certificazione energetica (che diverrà prossimamente APE – attestato di prestazione energetica, seguendo una direttiva che uniforma nella UE le certificazioni).
Il venditore
Comunicare la prestazione energetica di un dato immobile è obbligatorio per legge, sia per i contratti di vendita e affitto, sia per gli annunci immobiliari. I proprietari di solito attendono fino all’ultimo e solo quando si avvicina il rogito e il notaio richiede l’ACE da citare in contratto, si attivano per ottenerlo, magari pagandolo cifre esagerate, data la fretta.
Questo, dal nostro osservatorio, si verifica anche per tutti i documenti che compongono l’anagrafica di un immobile. Troppo spesso si scoprono inesattezze e mancanze all’ultimo minuto: una voltura catastale non effettuta, la planimetria catastale difforme rispetto allo stato attuale della casa, un condono non registrato, la licenza edilizia o l’abitabilità smarrite…
Leggi la nostra “Intervista al Notaio”.
L’acquirente
L’acquirente deve avere accesso a tutta la documentazione, non solo perché ciò è dovuto, ma anche perché solo con tutti i documenti in regola può chiedere il mutuo in banca.
Inoltre, per tornare al punto da cui siamo partiti, sia per chi acquista che per chi affitta, è fondamentale conoscere i consumi e la prestazione energetica dell’immobile: sono ben diverse le spese dei consumi di una casa di classe A, rispetto a una casa di classe G.
La trasparenza al servizio degli utenti di CasaNoi.it
Gli utenti di CasaNoi.it hanno a disposizione i servizi del sito per effettuare il check-up dei documenti della casa o chiedere i documenti mancanti. Con l’acquisto di uno o più servizi, gli iscritti ottengono inoltre la certificazione delle informazioni inserite negli annunci di vendita o di affitto.
Buongiorno. Ho intenzione di acquistare una casa di nuova costruzione da impresa (come prima casa).
Vorrei sapere quali sono le spese che dovrò sostenere per la registrazione del compromesso e dell’atto e per le varie imposte di legge.
Grazie
Gentile Carmen,
la registrazione del compromesso è la presentazione di una copia del contratto preliminare all’agenzia delle entrate. Non coinvolge necessariamente un notaio, poichè l’atto può giuridicamente essere una semplice scrittura privata. All’atto della registrazione si paga l’imposta fissa di 168 euro e l’imposta proporzionale (lo 0,50%) degli importi già dati o da darsi prima del definitivo a titolo di caparra confirmatoria. E’ molto importante nel caso di acquisto da una impresa, poichè il contratto sarà opponibile ad un eventuale fallimento dell’impresa solo se avente data certa anteriore (che si ottiene solo con la registrazione o, ovviamente, stipulando l’atto con un notaio).
Se invece vengono date somme o lo saranno, ma solo a titolo di acconto e non di caparra, non si pagano ulteriori imposte, ma su quelle somme si corrisponde immediatamente l’IVA al costruttore.
Come correttamente risposto da GIuseppe, al momento del trasferimento della proprietà, con l’atto notarile, pagherà tutte le imposte, tasse e bolli, in misura fissa per un totale di circa 900/950 euro (il suo notaio le saprà evidenziare le singole voci). Nel caso di acquisto da una impresa, infatti, il grosso delle imposte è rappresentato dall’IVA, che si paga al costruttore e non al notaio, come nel caso dell’acquisto dal privato.
Le segnalo ancora che nell’ipotesi di acquisto di più pertinenze della stessa categoria (per esempio due garage/posti auto), uno solo dei due sarà agevolato con l’IVA al 4%, mentre l’altro pagherà l’IVA al 10% sulla relativa parte di prezzo. Verifichi poi la possibilità di acquisire eventuali quote di detrazioni fiscali per i lavori di edificazione/ristrutturazione.
Ultima osservazione: consideri il coinvolgimento di un notaio fin da ora. Bene o male ci dovrà finire davanti, e lo pagherà! Perché allora non sceglierselo per tempo (senza farselo imporre da chicchessia) ed investirlo di tutti i controlli e della supervisione dell’intera operazione?
Cordialmente
Federico Alcaro, notaio in Roma
Studio Notarile ALCARO – RANDAZZO
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