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Smaltimento delle acque piovane: grondaie e pluviali

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Che cos’è il sistema di smaltimento delle acque meteoriche

grondaie e pluviali per smaltire acque piovane
Fonte doriagroup.it

Il sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane è formato da grondaie e pluviali. Senza la presenza di un sistema siffatto, la pioggia dilaverebbe liberamente lungo le pareti perimetrali di un edificio trascinando con sé sporcizia e agenti chimici aggressivi che potrebbero creare deterioramento dei muri e formazione di chiazze e striature con conseguenti danni estetici.

Al di là però del deterioramento esteriore, le acque meteoriche potrebbero anche penetrare all’interno della struttura muraria, provocando infiltrazioni e, a lungo andare, danni strutturali. Per perseguire questo scopo è importante che grondaie e pluviali non siano danneggiati e siano conservati sempre in buono stato.

Come progettare un sistema di smaltimento delle acque piovane

Per progettare correttamente un sistema di smaltimento delle acque meteoriche, i progettisti devono fare riferimento a una norma specifica, la UNI 10724 (Sistemi di raccolta di acque meteoriche – Istruzioni per la progettazione e l’esecuzione con elementi discontinui).

La forma e l’andamento delle grondaie dipende dalla tipologia di copertura. Così, in  un tetto con diverse falde o con copertura a quote diverse, anche il sistema di scolo della pioggia sarà molto complesso, a volte anche a discapito dell’estetica del fabbricato.

Le grondaie sono delle canalette di raccolta delle acque meteoriche che le convogliano in tubazioni verticali dette pluviali.

Le stesse acque meteoriche vengono raccolte dalle grondaie, scorrendo dalle tegole, se si tratta di una copertura a falda, o dallo stesso solaio, a cui viene data un’opportuna pendenza, nel caso di tetti piani.

Dai pluviali, posizionati in genere in numero di uno ogni 10 metri circa, l’acqua passa nei pozzetti di collegamento con le fognature.

Le grondaie vengono fissate lungo il perimetro della copertura, a pochi centimetri, mediante tasselli o cicogne. Il fissaggio deve essere piuttosto saldo, per rendere i canali in grado di sostenere i carichi costituiti da agenti atmosferici come vento e neve, ma anche i carichi concentrati, come l’appoggio di una scala.

Per far scorrere correttamente le acque verso i pluviali, le grondaie devono avere una leggera pendenza pari almeno all’1%, ossia a un centimetro per metro di lunghezza.

I pluviali utilizzati per le abitazioni hanno un diametro compreso tra 60 e 120 mm. In particolare, quanto maggiore sarà la distanza tra i tubi, tanto maggiore sarà il loro diametro.

Il loro sistema di fissaggio è costituito da un collare che ruota intorno al tubo e viene fissato alla muratura con un tassello.

Per evitare ostruzioni, si usano vari tipi di filtri, interni o esterni. I fermafoglie, ad esempio, sono dei filtri esterni costituiti da una sorta di gabbietta metallica da posizionare all’imbocco dei tubi.

I filtri interni vengono invece posti all’interno delle condotte, per raccogliere e filtrare i detriti.

Materiali per grondaie e pluviali

Il sistema di tubazioni formato da grondaie e pluviali può essere realizzato con vari tipi di materiali:

  • acciaio zincato
  • acciaio inox
  • alluminio e sue leghe
  • PVC rigido
  • rame
  • zinco titanio.

La scelta dell’uno o dell’altro materiale dipende da alcuni fattori come la tipologia del tetto e il luogo in cui si trova l’edifico. Bisognerà infatti valutare le condizioni meteorologiche locali e stimare la quantità di pioggia che dovrà essere smaltita.

Più che considerare le precipitazioni medie del luogo sarà però utile informarsi su quella massima registrata negli ultimi anni, in modo da dimensionare i canali per la peggiore delle ipotesi.

Il PVC è un materiale leggero e semplice da installare, molto resistente alle intemperie ed economico. La sua pecca è però l’aspetto estetico.

Il rame è molto resistente, in particolare non teme l’ossidazione. E’ abbastanza costoso, ma di contro è in grado di durare molto a lungo, almeno 30 anni e anche 50, se si sta attenti a compiere una buona manutenzione periodica.

L’alluminio rappresenta una buona soluzione perché è molto leggero, resistente, esteticamente gradevole. Si adatta soprattutto alle grandi lunghezze, permette numerosi profili e ampia scelta di colori.

Lo zinco è molto resistente contro la corrosione e il freddo e può durare più di 50 anni. E’ però molto costoso e difficile da mettere in opera, per cui non è frequentemente utilizzato.

Tipi di grondaie

Anche dal punto di vista della forma, si possono trovare in commercio vari tipi di grondaie.

Le più diffuse perché anche semplici da agganciare sono quelle semitonde, con un profilo ad arco.

Ci sono poi le grondaie a profilo quadrato, utilizzate soprattutto nei rustici. Le grondaie ondulate sono invece rettilinee alla base e ondulate nella parte esposta, per cui sono molto utili per ottenere profili particolari adatti agli edifici classici.

Articolo scritto da:

Carmen Granata

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Architetto libera professionista e giornalista pubblicista. Si occupa di progettazione e consulenza immobiliare anche online. Il suo sito è "GuidaxCasa".

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