Il Museo Nazionale del Qatar di Jean Nouvel
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Il nuovo Museo Nazionale del Qatar a Doha è un’innovativa struttura progettata dall’archistar francese Jean Nouvel, che si sviluppa però intorno a un edificio storico.
Si tratta del Fariq Al Salatah Palace, residenza del defunto sceicco Abdullah bin Jassim Al – Thani e sede del Governo per 25 anni, uno dei più importanti monumenti del Qatar, ristrutturato nel 1975 per essere appunto trasformato in museo.
Per la sua posizione, il museo risulterà la prima struttura visibile dai viaggiatori che arriveranno all’aeroporto di Doha.
L’opera fa parte di un ambizioso programma di marketing culturale che mira ad utilizzare l’architettura, l’arte e la cultura per presentare una nuova immagine del giovane Paese del Golfo Persico, una penisola in cui il deserto incontra il mare.
Il Qatar si sta del resto preparando a ospitare la Coppa del Mondo di calcio nel 2022 e per l’occasione si sta aprendo all’Occidente anche attraverso interessanti architetture di progettisti di fama mondiale, come la Biblioteca Nazionale del Qatar opera dello studio olandese OMA.
I visitatori del nuovo Museo Nazionale potranno compiere un percorso che li porterà a immergersi nella storia del Paese dalle origini nomadi alle antiche città fino al recente processo di modernizzazione.
L’inaugurazione, inizialmente prevista per la fine del 2018, è stata poi spostata al prossimo 28 marzo 2019.
Come è fatto il nuovo Museo Nazionale del Qatar
L’edificio progettato da Jean Nouvel ha la forma di un anello, costituito dall’intersezione di una serie di padiglioni che si sviluppano intorno all’edificio storico e a un vasto cortile, il caravanserraglio.
La forma del museo si ispira infatti proprio al concetto dell’antico caravanserraglio, il tradizionale luogo chiuso adibito alla sosta delle carovane che attraversavano il deserto.
Il design suggerisce anche l’idea di dune di sabbia spazzate dal vento, che si elevano fino all’altezza di quattro piani.
Ma l’allusione progettuale più intensa ed evidente è quella alla rosa del deserto, una formazione minerale sedimentata nello strato di salsedine presente sotto la sabbia dei deserti.
I padiglioni sono infatti circondati da una serie di dischi che gli fanno assumere appunto questa forma.
I dischi sono in pannelli di cemento armato, rivestiti in fibra di vetro color sabbia, variabili per inclinazione e diametro. I vuoti presenti tra un disco e l’altro sono riempiti da facciate vetrate.
Lo stesso gioco di dischi che si incastrano è presente all’interno, dove i pavimenti sono in cemento levigato color sabbia e le pareti sono rivestite in stuc – Pierre, un intonaco tradizionale che imita la pietra.
Il parco circostante il museo, oltre a essere caratterizzato dalla scarsa vegetazione tipica della zona desertica, vedrà la presenza di un giardino con piante aromatiche e di una laguna artificiale.
La superficie di circa 40.000 metri quadri del museo sarà così suddivisa:
- 8.000 mq in 12 gallerie permanenti, comprendenti anche il palazzo storico riportato al suo stato originale
- Galleria internazionale per le mostre temporanee (2.000 mq)
- cortile del Caravanserraglio
- Auditorium da 220 posti
- studio televisivo da 70 posti
- due caffè e un ristorante
- Museum shop
- centro di ricerca sul patrimonio
- laboratori di conservazione, trasformazione e stoccaggio
- strutture per gruppi scolastici e special guests
- uffici dello Staff.