La legna da ardere è ecologica?
0 commentiLegna da ardere come combustibile
Il camino, anche in versione moderna, dona alla casa un fascino senza tempo e un’atmosfera indiscutibilmente “naturale”. E’ facile pensare quindi al riscaldamento che utilizza la legna da ardere (camini, stufe, termocamini) come a una scelta green e in armonia con l’ambiente.
Ma è davvero così? La legna da ardere è davvero un combustibile ecologico?
Bisogna fare attenzione a considerarla tale: la legna è senza dubbio una scelta ecologica, ma a certe condizioni.
Fumi sprigionati da combustione della legna
Come tutti i prodotti che vengono bruciati anche la legna produce sostanze che, immesse nell’ambiente, possono provocare problemi di inquinamento e, di conseguenza, danni alla salute umana.
Con la combustione del legno in un camino si possono infatti produrre:
- ossidi d’azoto e di zolfo, che contribuiscono alla formazione di piogge acide
- anidride carbonica, uno dei maggiori responsabili del fenomeno detto “effetto serra”
- idrocarburi incombusti
- ossido di carbonio, pericoloso soprattutto in ambienti con scarso ricambio d’aria.
Molti problemi per l’ambiente e per la salute derivano poi da un cattivo utilizzo del camino e, in particolare, da uno scorretto funzionamento del tiraggio della canna fumaria o dall’utilizzo di legna non stagionata.
Non dimentichiamo la cattiva abitudine di molte persone di gettare nel camino materiali non adatti alla combustione, come:
- carte stampate che rilasciano ceneri e fumi particolarmente ricchi di metalli pesanti
- plastiche
- materiali compositi come truciolati, legni smaltati o comunque ricoperti di lacche o vernici.
Attenzione a quel che bruciate!
Personalmente ho visto infatti gettare nei camini residui di vecchi mobili o infissi. Questi prodotti sono spesso trattati con vernici che, bruciate, rilasciano nello stesso ambiente domestico e non solo in atmosfera, sostanze estremamente tossiche.
Il camino non è un piccolo inceneritore domestico e deve essere usato unicamente per bruciare legno non trattato e possibilmente ben stagionato!
Aspetti ecologici della legna da ardere
Se ci teniamo lontani da comportamenti sbagliati come quelli descritti nel paragrafo precedente, potremo essere sicuri di fare una scelta ecologica nell’utilizzare un camino a legna.
La legna è infatti una soluzione notevolmente più sostenibile per l’ambiente rispetto ai combustibili fossili come carbone, metano o derivati del petrolio.
A differenza di questi combustibili, infatti, la legna può considerarsi una fonte di energia rinnovabile.
Ma per far sì che questa risorsa si mantenga tale senza intaccarne l’origine, è necessario che boschi e foreste da cui proviene siano gestiti in maniera sostenibile.
Come stabilire se la legna è ecologica? Il taglio dei diversi tipi di boschi
Regolamentare il taglio dei boschi è fondamentale. In Italia ci sono diversi tipi di boschi.
Quelli di elevato valore naturalistico sono essenziali per la conservazione degli habitat di numerose specie animali e vegetali. Per questo motivo il loro taglio deve esser gestito in maniera meticolosa.
Ci sono poi boschi che hanno un ruolo molto importante per la prevenzione del rischio idrogeologico (frane, valanghe e alluvioni).
Anche in questo caso è possibile gestire il taglio per ricavarne legna, ma l’operazione deve essere fatta con grande attenzione per non compromettere questo importante ruolo.
Altri boschi hanno lo scopo di essere destinati alla produzione di legname.
Si tratta di boschi d’alto fusto e boschi cedui. Questi ultimi in particolare sono utilizzati per la produzione di legna da ardere, mentre i boschi d’alto fusto sono utilizzati per la produzione di legname d’opera.
Il bosco ceduo ha una vita di circa 4 – 5 anni, al termine della quale viene tagliato, lasciando solo le ceppaie da cui si svilupperanno i nuovi fusti, per un ciclo continuo.
Qualunque sia il tipo di bosco, però, il taglio deve essere fatto da personale esperto e preparato. Il taglio è regolamento infatti da norme molto severe: per fare qualche esempio, gli alberi d’alto fusto non possono essere tagliati a raso e, inoltre, il
taglio deve essere fatto in maniera tale che la caduta dell’albero non danneggi altre piante circostanti.
Pensate che esistono dei veri e propri programmi di taglio, i cosiddetti piani di assestamento, necessari per pianificare la gestione corretta della foresta.
Come riconoscere la legna gestita in maniera ecologica? Per la legna proveniente dall’estero si può fare riferimento alla sigla FSC (Forest Stewardship Council), un marchio che certifica la provenienza da foreste gestite in maniera sostenibile.
In Italia purtroppo questa certificazione non è ancora molto diffusa.
Come usare in maniera corretta la combustione a legna
Il modo migliore è quello di evitare l’uso dei camini a bocca aperta che trasmettono calore per irraggiamento e preferire quelli attrezzati con sistemi di sfruttamento del calore convettivo.
Ci sono in commercio camini dotati di sistemi di ottimizzazione della combustione, come le camere di post-combustione. Oltre a migliorare la resa termica questi riducono la presenza di sostanze inquinanti presenti nei fumi.
E’ poi importante programmare una costante manutenzione della canna fumaria.