Locazioni brevi di abitazione in comodato
2 commentiAffitti brevi e comodato d’uso
Frequentemente le abitazioni vengono utilizzate anche per ricettività turistica.
Nel caso di abitazione ricevuta in comodato d’uso gratuito, il comodatario che utilizza la casa (magari il figlio o parente del proprietario) può affittare la casa o una parte di essa per brevi periodi?
Può quindi ricavare redditi per una casa utilizzata gratuitamente? E chi paga le imposte su questi redditi?
L’agenzia delle Entrate chiarisce con una circolare del 12 ottobre 2017 proprio questi aspetti. A fine articolo diamo i riferimenti.
Locazioni brevi a titolo oneroso del comodatario
Nel rispetto del vincolo della destinazione e dell’utilizzo previsti nel contratto di comodato, l’abitazione può essere data in affitto dal comodatario con “contratti brevi” a titolo oneroso, cioè a pagamento.
Sono però escluse categoricamente locazioni da parte del comodatario oltre i 30 giorni.
Nota bene: il contratto di comodato deve avere la forma scritta e deve essere regolarmente registrato.
Definizione di locazioni brevi (comunemente definite locazioni turistiche di abitazioni private)
Le locazioni brevi sono i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni di persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa. I contratti possono essere stipulati direttamente o tramite intermediari o portali telematici.
Possono prevedere servizi base legati all’abitazione:
- fornitura di biancheria
- pulizia dei locali
- fornitura di utenze, wifi, aria condizionata.
La disciplina non è applicabile se insieme alla messa a disposizione dell’abitazione sono forniti servizi aggiuntivi quali, ad esempio:
- colazione
- pasti
- auto a noleggio, guide turistiche o interpreti.
In questi casi, è evidente come il livello seppur minimo di organizzazione richiesta, non è compatibile con il semplice contratto di affitto, come invece accade per le attività di bed and breakfast occasionale.
La tassazione dei redditi da locazioni brevi – Chi paga le tasse
E’ il comodatario che deve pagare le imposte, anche se ha ricevuto la casa a titolo gratuito. Può scegliere tra imposta sostitutiva del 21% o tassazione ad aliquota ordinaria in base alla dichiarazione dei redditi.
Comunque deve essere versato il 21% a titolo di acconto dagli intermediari e dai portali immobiliari.
La tassazione entra in vigore dal 1° giugno 2017.
Normativa di riferimento: DECRETO-LEGGE 24 aprile 2017, n. 50; Circolare Agenzia Entrate 24 E del 12 ottobre 2017.
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Affitti brevi; uso gratuito turistico a favore dei figli, cognati, parenti e famiglie. Gradirei sapere.
Dl..50/2017 art .4
1)Occorre elenco/presso la questura di casa mia o dove esiste l’immobile.??
2) Occorre il contratto da non registrare,
e gentil/riscuotere la tassa di soggiorno per adulti esclusi sotto 10 anni.
Gradire risposta.
Grazie ..Nerio
Gentile lettore, non sono un esperto, ma con buon senso escluderei da qualsiasi onere l’uso di una casa di proprietà da parte di familiari stretti per periodi brevi. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui