Le opere di Wright Patrimonio Unesco
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Otto opere dell’architetto americano Frank Lloyd Wright, candidate nel dicembre 2018 a far parte della World Heritage List (la lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità stilata dall’Unesco) sono entrate ufficialmente a farne parte nell’estate 2019.
Il gruppo di opere, riunite sotto la denominazione The 20th-Century Architecture of Frank Lloyd Wright erano già state candidate in passato, ma la decisione era stata rimandata.
Da almeno un decennio, infatti, la Frank Lloyd Wright Building Conservancy, un’organizzazione dedicata alla promozione delle opere di Wright, era attiva su questo fronte, ma in passato la candidatura è stata bocciata perché non sono state ritenute valide le motivazioni della promozione.
Negli ultimi due anni l’organizzazione ha allora lavorato insieme a importanti studiosi per rielaborare le motivazioni.
L’annuncio dell’accoglimento è avvenuto nel corso della annuale riunione dell’Unesco che si è tenuta a Baku, capitale dell’Azerbaijan.
Questa riunione ha rivestito particolare importanza anche per noi italiani, visto che nella stessa seduta sono state inserite nella lista mondiale anche le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene che hanno così portato a 55 i siti Unesco del nostro Paese.
Come si può leggere dalla motivazione rilasciata dall’Unesco per Wright, le otto opere selezionate, che sono il ventiquattresimo sito su suolo statunitense, rappresentano un compendio del lavoro dell’architetto.
Gli edifici, destinati ad abitazione, culto, lavoro e tempo libero, sono caratterizzati da una pianta libera, una delicata delimitazione tra interno ed esterno e dall’uso di materiali come cemento e acciaio.
Si tratta di quell’architettura organica che grande influenza ebbe in quegli anni anche fuori degli Stati Uniti, soprattutto in Europa.
Gli 8 edifici di Wright inseriti nel Patrimonio Unesco
Le opere di Wright inserite nella lista del Patrimonio Unesco sono distribuite in 6 diversi stati americani e sono le seguenti:
- Unity Temple, chiesa unitaria universalista a Oak Park, Illinois
- Frederick C. Robie House, Chicago, Illinois
- la casa studio Taliesin, Spring Green, Wisconsin
- Hollyhock House, Los Angeles, California
- Fallingwater, Mill Run, Pennsylvania
- Herbert and Katherine Jacobs House, Madison, Wisconsin
- scuola di architettura Taliesin West, Scottsdale, Arizona
- Solomon R. Guggenheim Museum, New York.
Quest’ultimo, il più recente tra quelli inseriti nella lista, è l’unico che ho avuto la fortuna di vedere “dal vivo” e deve dire che non ha affatto deluso le mie aspettative. L’originale forma a spirale del museo spicca ancora oggi nello skyline newyorkese e suscita una grande emozione.
Resta invece ancora un sogno una visita all’altra opera, famosissima anche tra i non addetti ai lavori, Casa Kaufmann, più nota come Fallingwater o Casa sulla Cascata.
Simbolo dell’architettura organica, la casa promuove l’armonia tra uomo e natura, l’integrazione tra edifico costruito e ambiente naturale, ottenuti attraverso l’uso di materiali del luogo ma con l’ausilio di tecnologie moderne.
Le opere superstiti di quello che è considerato il più grande architetto americano del XX secolo sono però ben 400, per cui l’organizzazione che ha voluto iscrivere queste otto nel Patrimonio Unesco si pone l’obiettivo di far riconoscere il valore dell’architetto nella storia di questa disciplina, in modo che siano ricordati anche tutti gli altri suoi lavori.
Soprattutto auspica che le comunità in cui sorgono questi edifici ne colgano l’importanza e contribuiscano a valorizzarle e a preservarle.