Il riuso del pallet etico ed ecologico
0 commentiIl riuso dei pallet e il problema della lora provenienza
Ben noto è ormai il fenomeno del riuso e riciclo di bancali per la creazione di mobili di arredamento.
Meno noto è il fatto che occorra fare sempre più attenzione alla provenienza dei bancali (detti anche pallet) in questione, prima di pensare alla realizzazione di sedie, divani o tavoli per la casa.
Cosa è il pallet
Il pallet è un supporto utile alla movimentazione ed allo stoccaggio delle merci tramite carrelli o elevatori. Si tratta, a tutti gli effetti, di un “titolo di credito” che passa dal mittente al destinatario, attraverso una società terza, ossia il trasportatore.
Il costo approssimativo di tali pallet (circa n. 33 pallet per un carico), che transita durante il trasporto, insieme alla merce, è di circa 250 euro.
Ci sono circa 5 macro categorie di pallet, differenti per materiale di realizzazione:
- legno (faggio, abete, pioppo, pino);
- legno pressato (scarti di legno incollati con resine sintetiche e pressati);
- plastica;
- metallo (alluminio, acciaio);
- cartone.
Oltre al tipo di materiale utilizzato, i pallet differiscono anche per numero di vani di inforcamento, ossia il numero di ingressi per le forche del carrello trasportatore, e per la “reversibilità”, ossia se possono essere utilizzati sia sul piano inferiore che superiore.
Le due principali tipologie di pallet presenti sul mercato sono il pallet EUR-Epal (800 x 1.200 mm) ed il pallet CP (Chemical Pallet).
Esiste inoltre una norma specifica che individua le componenti dei bancali in legno e le relative caratteristiche: la norma UNI EN ISO 445 “Pallet per la movimentazione e il trasporto di merci”.
Purtroppo, anche il settore dei pallet è stato coinvolto nel sistema della contraffazione, con casi di riproduzione non autorizzata del marchio EUR-Epal, che garantisce sia la qualità che la sicurezza dei materiali utilizzati.
Per meglio comprendere l’importanza del fenomeno, basti pensare che la frode fiscale stimata per l’erario è di circa 400 milioni di euro, che ricadono sull’intera comunità poiché il prezzo dei bancali è incluso nel costo del prodotto che viene acquistato.
Sostenibilità del pallet
I bancali “a norma” o “standard” in legno hanno una vita media di circa 5 anni, possono affrontare circa 15-20 giri di trasporto (chiaramente esistono anche versioni “a perdere” e ad “utilizzo limitato”), e possono anche essere riparati e riutilizzati.
A causa del problema legato alla contraffazione, citato in precedenza, può succedere anche che prodotti alimentari vengano trasportati su bancali, riparati e contraffatti, precedentemente usati per il trasporto di prodotti chimici, con rischi per la salute.
Il riuso di bancali che hanno terminato la loro vita lavorativa, realizzati con legnami provenienti da filiere sostenibili e da aziende che rispettano i diritti dei lavoratori e la normativa europea, faranno sì che il pallet utilizzato per la realizzazione dei nostri pezzi di arredamento sia realmente etico ed ecologico.
Ricordiamo inoltre che occorre fare attenzione al tipo di trattamento che hanno subito i bancali, specialmente per quelli in legno. Ad esempio occorre fare attenzione se è stata effettuata l’applicazione di bromuro di metile (bancale siglato con la scritta MB), un pesticida indicato come tossico. In questo caso non basta pulire a fondo il bancale, poiché il legno è un materiale poroso.
Più in generale sarebbe sempre buona norma assicurarsi che il pallet provenga da aziende locali in grado di assicurare che il prodotto non abbia trasportato sostanze chimiche o pericolose per la salute.