Come illuminare la cucina al meglio
0 commentiL’illuminazione in cucina
La cucina rappresenta oggi l’equivalente del focolare domestico di un tempo, rimanendo senza dubbio il luogo dove si trascorre molto del tempo vissuto in casa. Anche se molte abitudini sono cambiate, la cucina rimane quindi il posto dove, oltre a consumare i pasti, ci si incontra, si guarda la tv e a volte i bambini fanno i compiti.
E’ indispensabile pertanto progettare un’illuminazione adeguata per tutte le attività che in essa si possono svolgere, per rendere sicuro il lavoro e idonea a valorizzare l’ambiente.
Consigli per l’illuminazione naturale e artificiale in cucina
La prima regola è come sempre quella di sfruttare al meglio l’illuminazione naturale, quella proveniente dalla finestra o dalla porta finestra.
Per questo motivo è importante stare attenti al posizionamento degli arredi nonché all’installazione di tende o accessori che potrebbero limitare l’ingresso dei raggi solari.
Per quanto riguarda invece l’illuminazione artificiale è fondamentale non puntare tutto su una sola lampada a centro stanza, ma distribuire diversi punti luce, tra cui qualcuno a parete.
Il rischio sarebbe altrimenti quello di lasciare diverse zone in ombra e di avere l’impressione di cucinare al buio. Invece, proprio in cucina, è fondamentale evitare questo rischio per questioni di sicurezza, visto che è una delle stanze della casa più a rischio infortuni.
I livelli di illuminazione
Possiamo distinguere diversi livelli di illuminazione:
– quella ambientale, per dare luce a tutta la cucina
– quella funzionale, accanto ai piani di lavoro
– quella decorativa.
Si creerà un mix di luci create da apparecchi di tipo diverso, che si dovrà essere in grado di accendere e spegnere in maniera differenziata, in modo da rendere l’illuminazione complessiva adeguata al momento.
L’illuminazione ambientale può essere realizzata con lampade a soffitto, lampadari, barre con faretti o faretti incassati nella controsoffittatura.
Le luci in cucina: lampade e faretti
Molto importante è però l’illuminazione delle zone di lavoro, dove si svolgono le attività di preparazione dei cibi, la loro cottura e il lavaggio delle stoviglie. La soluzione migliore è quella di utilizzare lampade orientabili, in modo da illuminare correttamente la zona desiderata, senza però arrivare a una sovrailluminazione.
Molto utili a questo proposito sono i faretti sottopensili presenti in alcune composizioni, che hanno il pregio di evitare la formazione di ombre fastidiose, così come l’illuminazione integrata nella cappa.
In molte cucine moderne è presente un’isola centrale che funge da piano di lavoro: per la sua illuminazione è molto adatta una lampada a sospensione che diventa anche punto focale di tutta la stanza.
Molto diffusi sono anche armadi e dispense, che andrebbero illuminati specificamente per facilitare la ricerca di oggetti o prodotti alla loro apertura. Nelle cucine attuali spesso sono presenti luci nei profili di questi contenitori.
La cosa importante è che si utilizzino lampadine a ridotta generazione di calore, soprattutto quando nei contenitori sono presenti prodotti alimentari.
Per l’illuminazione della zona pranzo va posizionata una lampada a sospensione a centro tavola o più lampade (2 o 3) distribuite lungo la sua lunghezza. L’obiettivo è quello di fare in modo di illuminare il piano del tavolo e non i commensali, per evitare di generare fastidiosi abbagliamenti.
Si possono utilizzare allo scopo anche lampade a saliscendi, posizionabili a diverse altezze. Questa funzione permette di regolare il fascio luminoso e di conseguenza la sua intensità. Non è molto gradevole infatti mangiare con una luce troppo brillante, per cui in alternativa è consigliabile utilizzare delle luci dimmerabili che possono essere abbassate all’occorrenza.
L’uso dei led in cucina
Negli ultimi tempi si sta molto diffondendo in cucina l’uso dei led, utilizzabili in barre o in strisce di facile installazione.
Ne esistono in commercio anche di particolari, a base di una speciale resina, resistenti all’acqua e quindi adatti all’uso anche vicino al lavello.
I led hanno tra gli altri pregi anche quello di essere dotati di dispersori termici che, permettendo di mantenere temperature limitate, evitano problemi di surriscaldamento per i materiali degli arredi e degli accessori presenti.
Le lampade a sospensione per la cucina: Alpha by OZ lighting e Ruutu by Yki Nummi
L’aspetto decorativo dell’illuminazione per la cucina va infine studiato scegliendo gli apparecchi più adatti allo stile della stanza e di grande impatto dal punto di vista del design. Ad esempio, per illuminare l’isola o anche il tavolo da pranzo, si potrebbero utilizzare tre lampade Alpha by OZ lighting di Molto Luce. Si tratta di una decorativa lampada a sospensione di forma tubolare, orientabile, realizzata in policarbonato o vetro e alimentata a led.
Più tradizionale, invece, l’aspetto della lampada a sospensione Ruutu by Yki Nummi di Innolux. Il design richiama infatti quello degli anni ‘60 e le conferisce un tocco senza tempo. La parte superiore della lampada crea un sottile contrasto con quella inferiore che consente il passaggio della luce.