Ristrutturare casa in modo ecosostenibile
4 commenti in ristrutturazioni e ediliziaPer una ristrutturazione sostenibile, scegliere materiali naturali e ridurre i consumi energetici
La normativa italiana prevede attualmente che, nella realizzazione di un nuovo edificio, una certa percentuale dell’energia ad esso necessaria sia prodotto da fonte rinnovabile.
Si tratta di un obbligo di legge che segna un primo importante passo per rendere gli edifici più ecosostenibili e ridurne pertanto l’impatto sull’ambiente, al quale si possono affiancare molti altri interventi.
Non solo nel caso delle nuove costruzioni, ma anche nell’ambito delle ristrutturazioni si può operare in tal senso.
Il primo passo è quello di scegliere materiali naturali o comunque facilmente riciclabili o smaltibili al termine del loro ciclo di vita. Deve trattarsi, inoltre, di materiali non inquinanti, che quindi contribuiscano a rendere più salubre e confortevole la vita all’interno delle mura domestiche.
In secondo luogo è necessario ridurre al minimo i consumi energetici, in particolare quelli relativi al riscaldamento e al raffrescamento che maggiormente incidono su questa voce di spesa.
Come risparmiare sui consumi energetici ed idrici
A questo scopo è indispensabile isolare adeguatamente l’edificio, agendo sul suo involucro, quindi tetto, pareti e infissi. In questo modo è possibile diminuire il consumo di energia necessaria per la climatizzazione anche del 20-30%, ammortizzando in breve tempo la spesa per l’intervento.
Affinchè le scelte operate siano davvero ecosostenibili, però, è importante che i materiali utilizzati, ad esempio, per il cappotto esterno dell’edifico, non siano quelli di derivazione chimica, ma la scelta si orienti verso quelli naturali, come la fibra di cellulosa, il sughero, la canapa.
Questi materiali sono importanti anche perché, a fronte di un buon isolamento termico fornito, non incidono negativamente sull’igroscopicità e traspirabilità dell’edificio, evitando il fenomeno della condensa.
Dal punto di vista impiantistico, come abbiamo detto, è importante orientarsi verso l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
Il fotovoltaico, laddove sia possibile il suo inserimento nell’ambito di un contesto già costruito, serve per la produzione di energia elettrica.
Il solare termico, invece, è finalizzato alla produzione di acqua calda per uso sanitario e anche ad integrazione dell’impianto di riscaldamento.
Per quest’ultimo, per ridurre i consumi, è consigliabile installare una caldaia a condensazione, la cui efficacia è ancora maggiore con un impianto radiante (ad esempio a pavimento), che, oltre a ridurre i consumi, rende anche più confortevole l’ambiente. Infatti l’impianto radiante riscalda per irraggiamento e non per convezione e quindi riduce l’umidità e la circolazione di polveri, rendendo l’aria della casa più salubre.
Interessante potrebbe essere prevedere un sistema di recupero dell’acqua piovana da utilizzare per l’irrigazione del giardino, gli scarichi e le pulizie, evitando di sprecare quella potabile.
Tra l’altro l’acqua piovana, opportunamente depurata, ha caratteristiche simili a quella distillata ed è quindi ottima per il funzionamento di elettrodomestici come lavatrici e lavastoviglie che, invece, possono subire danni se si usa un’acqua troppo ricca di calcare.
Per quanto riguarda invece il consumo di acqua potabile è utile applicare ai rubinetti dei frangigetto, per ridurne il consumo fino al 50%.
Quali materiali ecosostenibili scegliere per le finiture e l’isolamento acustico
Anche la scelta delle finiture deve essere orientata verso materiali naturali, infatti vernici e pitture di derivazione chimica possono introdurre in ambiente veri e propri veleni. E’ preferibile, quindi, scegliere tra i materiali della bioedilizia. Oggi, molte case produttrici di materiali edilizi, propongono in catalogo delle linee “bio” piuttosto complete.
Per i pavimenti la soluzione più naturale è senza dubbio il legno, purchè il parquet sia rifinito a olio o cera, e la posa in opera avvenga senza collanti. Attenzione, inoltre, alla provenienza delle essenze utilizzate, che devono recare il marchio FSC, garanzia dell’origine da foreste a sfruttamento controllato.
Infine, un aspetto non trascurabile è quello dell’isolamento acustico. I rumori influiscono negativamente sulla salute nervosa, causando insonnia, difficoltà di concentrazione, nervosismo. E’ quindi importante isolare adeguatamente pareti e soffitti con materiali come feltri di canapa o iuta o pannelli di sughero, i quali a quella di isolamento acustico uniscono anche la funzione di isolamento termico.
Salve ,volevo avere un’informazione.Il condominio si può opporre all’istallazione di un impianto solare e fotovoltaico,su una copertura che istallerò nel mio giardino,e non mi appoggerò all’edificio.
Distinti saluti Marco
il condominio non può opporsi all’installazione dei pannelli su parti di proprietà individuale. arch Carmen Granata.
Salve, vorrei installare un impianto solare per acqua calda sanitaria e fotovoltaico per corrente. Abitiamo al quarto piano di un condominio, il nostro appartamento è esposto a sud ed è comprensivo di mansarda abitabile. Non penso che i vicini siano favorevoli alla mia proposta, cosa posso fare? Lo deduco dal fatto che mi hanno bocciato l’idea di montare nelle luci delle scale (che stanno accese tutta la notte) dei temporizzatori oppure fotocellule che le accendano dove c’è ne sia bisogno e sostituirle con luci al led…
Cosa posso fare?
Posso montare tutto sul mio balcone (12m) e relativa facciata di mia pertinenza?
Nell’attesa porgo distinti saluti.
Gentile Luca, il condominio non può negare la possibilità di installare, sul tetto comune dell’edificio, i pannelli fotovoltaici per la produzione di energia per uso personale. Può solo prescrivere eventuali modalità alternative di esecuzione dell’intervento o imporre le opportune cautele a salvaguardia delle stabilità, della sicurezza o del decoro architettonico. Ciò in base all’ultima Riforma del condominio. architetto Carmen Granata