Vuoi apparire su CasaNoi con la tua azienda?
Le guide di CasaNoi

Come installare un impianto fotovoltaico in un condominio

di Architetto 2 commenti in

Installare un impianto fotovoltaico conviene per i costi bassi dei pannelli

Installare un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica è non solo una scelta ecologica, ma anche un buon investimento per il bilancio economico di una famiglia.
Infatti i costi dei componenti si sono negli ultimi anni via via ridotti, permettendo così di ammortizzare la spesa in più breve tempo, inoltre la possibilità di utilizzare l’energia prodotta per l’autoconsumo, riduce anche gli sprechi dovuti alle perdite presenti quando essa viene invece ceduta alla rete.

Le componenti di un impianto fotovoltaico

Un impianto fotovoltaico è formato da diversi elementi:

  • i moduli fotovoltaici, formati da un certo numero di celle, composte prevalentemente da silicio, che hanno la funzione di trasformare l’energia solare in elettricità;
  • l’inverter, la cui funzione principale è quella di trasformare la corrente continua prodotta dai moduli, in corrente alternata, da poter utilizzare per gli usi domestici.

È inoltre utile dotarsi di un sistema di monitoraggio e gestione dei consumi.

Il dimensionamento e l’ impianto fotovoltaico ideale

Per realizzare un impianto fotovoltaico il primo passo è quello di procedere al suodimensionamento, compito di un tecnico specializzato, proporzionale ai consumi che l’impianto deve soddisfare.

Per fare un esempio, per una famiglia di 4 persone si stima un consumo medio annuo di 3500-4000 kWh. Un impianto fotovoltaico da 3 kW, per il quale occorre utilizzare circa 25-30 mq di tetto, può produrre dai 3.300 kWh/annui in una città del Nord Italia, ai 4.500 kWh/annui in una città del Sud.

L’installazione ideale dei pannelli fotovoltaici è con orientamento verso Sud, dove possono godere del soleggiamento per un maggior numero di ore, mentre l’angolo di inclinazione varia a seconda della latitudine, anche se un valore medio in genere indicato è quello di 30°.

Impianti fotovoltaici e detrazioni fiscali

Attualmente non sono più in vigore gli incentivi del Conto Energia che prevedevano l’erogazione di un contributo in euro in base ai kilowattora prodotti. Tuttavia la realizzazione di un impianto può essere agevolata con la detrazione Irpef del 50% della spesa sostenuta, in quanto si tratta di un intervento di manutenzione straordinaria.

Inoltre molte ditte installatrici aiutano ad ottenere utili finanziamenti che possono agevolare l’accesso alla spesa.

Impianti fotovoltaici come interventi di ristrutturazione edilizia

Dal punto di vista amministrativo, trattandosi appunto di intervento di manutenzione straordinaria, è necessario per realizzare l’opera, presentare una Scia, Segnalazione certificata di inizio attività.
Quando si realizza un impianto in un edificio esistente, ubicato in un contesto storico o paesaggistico, è necessario anche richiedere uno specifico nulla osta alla sovrintendenza competente, perché l’impianto deve essere adeguatamente “integrato” in tale contesto.

In ogni caso la maggior parte delle ditte installatrici propongono la fornitura degli impianti “chiavi in mano”, occupandosi di ogni aspetto, dai permessi amministrativi necessari, fino alla installazione vera e propria e alla successiva manutenzione.

L’impianto fotovoltaico in condominio

L’installazione di un impianto fotovoltaico può essere una scelta conveniente non solo nel caso di abitazioni private o unifamiliari, ma anche in ambito condominiale, dove è possibile utilizzare spazi comuni come tetto o cortile.

Tra l’altro la recente Riforma del Condominio ha regolamentato questo aspetto, andando a colmare quello che era un vero e proprio vuoto normativo.

Oggi c’è quindi l’opportunità di installare un impianto di questo tipo anche a favore di una singola unità abitativa facente parte del condominio.

Nel caso in cui invece l’impianto sia condominiale, e quindi centralizzato, potrà essere utilizzato tanto per produrre l’energia necessaria per le parti comuni, come l’ascensore, i citofoni, le pompe dell’acqua, la luce scale, ecc., che per servire le singole unità abitative.
A seconda dei casi, quindi, l’impianto dovrà essere opportunamente dimensionato.

Impianti fotovoltaici in condominio più facili con la nuova riforma

In ogni caso sarà necessaria l’autorizzazione dell’assemblea condominiale, con il parere favorevole di almeno la metà degli intervenuti, che rappresentino la metà del valore millesimale dell’edificio. I condomini contrari che non intendono partecipare alle spese, saranno ugualmente esonerati dai benefici.

Nel caso in cui un condomino abbia intenzione di realizzare un impianto su una parte di sua proprietà esclusiva, deve fare in modo da non arrecare danno alle parti comuni dell’edificio.
Ma una novità importante è quella introdotta dall’art. 7 della riforma, che fornisce la possibilità di installare un impianto privato anche sulle parti comuni del condominio, sempre nel rispetto delle norme che regolano l’uso di tali parti comuni, cioè facendo in modo che tutti i condomini possano farne parimenti uso.

Articolo scritto da:

Carmen Granata

Leggi tutti gli articoli
Architetto libera professionista e giornalista pubblicista. Si occupa di progettazione e consulenza immobiliare anche online. Il suo sito è "GuidaxCasa".

Ti potrebbero interessare

2 commenti su “Come installare un impianto fotovoltaico in un condominio
Inserisci un nuovo commento

  1. Buonasera ho acquistato appartamento in condominio con impianto fotovoltaico installato. I condomini non vogliono attivarlo perché i costi sono alti. Esiste un obbligo di legge per cui l impianto in quanto presente va attivato? Posso eventualmente attivarlo solo per il mio appartamento? Grazie

    1. Gentile Sara, la riforma del condominio prevede che si possa installare un impianto anche a servizio di una singola unità immobiliare, pur occupando spazi condominiali, naturalmente a proprie spese.
      Visto che l’impianto c’è già e non è previsto obbligo per il condominio di attivarlo, il singolo condòmino potrebbe attivarlo a proprie spese e ovviamente usufruirne da solo, salvo autorizzazione del condominio che ne è proprietario. La domanda però è: come mai il condominio ha realizzato questo impianto, se poi non vuole servirsene? Spero che queste osservazioni ti possano aiutare nel trovare una soluzione da prendere in sede di Assemblea (parlane con l’amministratore). architetto Carmen Granata

Lascia un commento