Sismabonus 2017: la nuova detrazione fiscale
0 commentiLa Legge di bilancio 2017 ha prorogato le detrazioni fiscali previste per interventi sugli immobili e ha introdotto alcune novità tra cui il cosiddetto Sismabonus 2017, una nuova agevolazione prevista per chi decida di eseguire sulla propria abitazione interventi di adeguamento sismico.
Sismabonus 2017: cos’è
Il Sismabonus 2017 è una detrazione Irpef al 50%, al pari della detrazione per ristrutturazione edilizia, prevista dal 1 gennaio al 31 dicembre per le spese sostenute per l’adeguamento antisismico degli edifici che ricadono nelle zone a rischio sismico 1 e 2.
La soglia massima di spesa ammessa all’agevolazione è di 96mila euro e la detrazione si suddivide in cinque quote annuali di parti importo.
La detrazione è modulata a seconda del tipo di intervento e se gli interventi che si effettuano – sempre in relazione ad immobili che ricadono in zone ad alto rischio sismico (zone 1,2 e 3 dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2011) – sono tali da determinare il passaggio ad una classe inferiore di rischio terremoto, la detrazione è aumentata dal 50 al 70%.
In tal caso il sismabonus è in vigore per un periodo di tempo più lungo, dal 1 gennaio 2017 al 31 dicembre 2021.
La detrazione si innalza poi all’80% se i lavori che si eseguono determinano la riduzione dell’immobile a due classi dir rischio.
Il sismabonus è pari al 75% e all’85%, se i lavori sono eseguiti su parti comuni di edifici residenziali e se determinano il passaggio rispettivamente ad una o a due classi di rischio inferiori.
Quali sono le zone ad alto rischio sismico
A determinare quali sono le zone ad alto rischio sismico viene in aiuto l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, in base a cui:
- Zona 1 corrisponde ad un’alta sismicità e comprende 708 comuni, tra cui quelli dove si sono registrati gli ultimi terremoti più forti (Abruzzo, Friuli, Campania, Calabria, Marche, Lazio)
- Zona 2 corrisponde ad una media sismicità media e vi rientrano 2.345 Comuni in cui potrebbero verificarsi terremoti abbastanza forti;
- Zona 3 è una sismicità bassa e vi rientrano i Comuni che potrebbero essere soggetti a terremoti modesti.