Bonifica amianto dagli edifici pubblici
0 commentiFondo per rimozione e smaltimento amianto dagli edifici pubblici
Il Ministero dell’Ambiente aveva stanziato un fondo per finanziare la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica da amianto su edifici pubblici.
In base al bando, le Pubbliche Amministrazioni avevano tempo fino al 30 marzo per presentare le domande di ammissione al finanziamento.
Con il decreto 210/2017 il Ministero ha prorogato il termine ultimo di un altro mese, estendendolo quindi al 30 aprile 2017.
Il bando e la proroga possono essere scaricati dall’apposito sito, registrandosi al quale, gli Enti interessati devono anche presentare la domanda.
Cosa prevede il bando per la rimozione amianto dagli edifici pubblici
Il finanziamento è destinato, come detto, alla progettazione preliminare e definitiva degli interventi di rimozione e smaltimento e prevede l’erogazione di un importo massimo di 15.000 euro per ciascuna richiesta.
Sono invece esclusi dal finanziamento:
- la progettazione degli interventi di ripristino e la loro esecuzione
- le spese per l’acquisto di beni e materiali per eseguire il ripristino e la loro messa in opera
- le spese per le progettazioni eseguite prima della pubblicazione del bando o comunque prima della ricezione della domanda di finanziamento.
Ogni amministrazione pubblica potrà presentare una sola domanda, ma l’intervento potrà interessare anche più edifici o unità immobiliari, purchè sempre nel rispetto del limite massimo di 15.000 euro.
Il finanziamento riconosciuto sarà erogato secondo i seguenti step:
- il 30% della somma ammessa, al momento dell’ammissione
- il 40%, al momento dell’approvazione del progetto definitivo
- il 30%, al momento della rendicontazione finale delle spese sostenute per la progettazione preliminare e definitiva.
Domanda di finanziamento per la rimozione amianto dagli edifici pubblici
Alla richiesta di finanziamento per la progettazione di bonifica dell’amianto dovrà essere allegata una relazione tecnica asseverata redatta da tecnico abilitato, da cui risultino:
- la destinazione d’uso dei beni o dei siti sede dell’intervento, la localizzazione e la destinazione d’uso dei manufatti contenenti amianto
- la tipologia, la quantità e lo stato di conservazione dei materiali
- l’illustrazione delle modalità con cui avverrà l’intervento di bonifica proposto
- la stima dei lavori da eseguire con il dettaglio dei costi di progettazione
- il cronoprogramma orientativo dell’intervento, compresa la fase di progettazione.
E intanto a “cercare” l’amianto saranno i droni
Sempre nell’ottica della bonifica degli edifici pubblici dall’amianto, e in questo caso in particolare delle scuole, è stato di recente presentato il progetto “Asbesto 2.0 – Amianto in Superficie”.
Il programma è finalizzato alla mappatura della presenza di amianto negli edifici scolastici e prevede di utilizzare a tale scopo anche i droni.
Il progetto è condotto da Ancitel e Sogesid, con il coinvolgimento del Centro Nazionale Ricerche (CNR), e attualmente coinvolge unicamente 3 città pilota:
- al Sud, Avellino
- al Centro, Pisa
- al Nord, Alessandria.
Lo scopo è infatti quello di testare su queste città una innovativa tecnologia che dovrà essere poi estesa a tutto il territorio nazionale.
La tecnologia di telerilevamento prevede appunto l’utilizzo di droni equipaggiati con telecamere ad alta risoluzione.
Sulla scorta dei dati raccolti, si passerà poi al passo successivo, ovvero a quello di progettazione degli interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto.