Elettromagnetismo in casa: come difendersi?
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La casa è ormai diventata la culla dell’elettronica. Per godere nella propria abitazione tutti i confort e della sicurezza necessari, è indispensabile essere connessi e non si può più fare a meno di dispositivi come:
- Wi – Fi
- computer
- smartphone
- smart TV
- tablet
- elettrodomestici vari
- impianti domotici
- impianti di allarme.
Tutte queste apparecchiature incrementano i rischi dovuti all’elettromagnetismo in casa.
Su tali rischi sono ancora in corso dibattiti e studi in campo scientifico per accertarne la reale portata per cui è giusto evitare di incorrere in facili allarmismi.
Tuttavia, è indubbio che l’incidenza delle onde elettromagnetiche deve essere tenuta sotto controllo almeno in alcuni ambienti, in particolare quelli deputati al riposo e alla permanenza dei bambini.
Senza rinunciare a tutte le comodità offerte dalla tecnologia, è possibile difendersi dall’elettromagnetismo in casa innanzitutto installando soltanto impianti a norma di legge e poi tenendo quotidianamente alcuni sani comportamenti.
Alcuni acronimi per comprendere il fenomeno dell’elettromagnetismo
Si definisce SAR (Specific Absorption Rate), un parametro numerico che indica l’assorbimento di energia da parte di un corpo attraverso un dispositivo e si misura in W/kg.
Praticamente un assorbimento eccessivo di energia da parte di un corpo umano potrebbe determinare un surriscaldamento dei tessuti con conseguenti rischi per la salute.
Per ogni dispositivo sono quindi fissati precisi limiti di esposizione: per evitare ogni rischio è opportuno rimanere al di sotto delle soglie fissate.
ALARA sta invece per As Low As Reasonably Achievable (il livello più basso ragionevolmente raggiungibile).
E’ un principio utilizzato dalla fisica sanitaria per mantenere l’esposizione all’elettromagnetismo a livelli più bassi possibili.
Si tratta in pratica di una norma di comportamento che tiene conto di alcuni fattori, quali:
- aspetti sociali ed economici
- costo delle tecnologie disponibili
- abitudini in vari ambiti della vita quotidiana.
Per mantenere il rischio a livelli “accettabili” è indispensabile quindi mantenere comportamenti virtuosi.
Caratteristiche degli impianti per combattere l’elettromagnetismo
La prima arma per difendersi dall’elettromagnetismo è installare un impianto elettrico a norma. La Comunità Europea ha infatti dettato precise norme per proteggersi dalle onde elettromagnetiche in ambienti con presenza di dispositivi elettrici ed elettronici.
E’ importante anche l’esistenza della messa a terra non solo per l’impianto elettrico, ma anche per le parti metalliche dell’impianto di riscaldamento (radiatori e tubazioni).
Deve trattarsi poi di un impianto cosiddetto “breve” ovvero con linee elettriche corte, rettilinee e perpendicolari e non sviluppate invece in diagonale.
Questi aspetti mettono quindi in evidenza come sia importante affidarsi a professionisti qualificati e non al fai da te o all’intervento di tecnici improvvisati.
Comportamenti virtuosi per diminuire l’elettromagnetismo in casa
Dal punto di vista progettuale il consiglio è quello di fare una netta distinzione tra zona giorno e zona notte.
Nella prima dovrebbero essere concentrati tutti i dispositivi tecnologici, mentre la seconda, in particolare in corrispondenza delle camere dei bambini, dovrebbe essere decisamente low tech. Bando quindi a televisori, router e altri dispositivi nelle camere da letto.
Altri consigli utili per tutta la casa sono:
- spegnere router e dispositivi bluetooth di notte
- non lasciare televisori e altri apparecchi in stand by, visto che questo equivale a tenere comunque attiva la diffusione di energia
- non mettere il cellulare a caricare accanto al letto e, soprattutto, non sotto il cuscino.
Non sempre invece il risparmio energetico è sinonimo di contrasto all’elettromagnetismo.
Le lampade a risparmio infatti generano emissioni elettromagnetiche ad alta frequenza e quindi è consigliabile tenerle ad almeno 100 cm dall’utilizzatore.