Addio a Giancarlo Fassina, architetto e designer
0 commentiLa scomparsa di Giancarlo Fassina
Questo è un periodo davvero sfortunato per i designer italiani di una certa generazione, quella degli anni Trenta… In pochi giorni, dopo Alessandro Mendini e Mario Marenco, ci ha lasciati lo scorso 29 marzo, all’età di 84 anni anche Giancarlo Fassina.
Ingegnere, architetto e designer, Fassina era detto “il mago della luce”. Si era infatti specializzato nella progettazione di apparecchi per l’illuminazione e aveva vinto nel 1989 il Compasso d’Oro, il più importante premio per il design, proprio per una lampada, la Tolomeo progettata per Artemide insieme a Michele De Lucchi.
La carriera di Giancarlo Fassina
Giancarlo Fassina, nato a Milano nel 1935, aveva compiuto i suoi studi a Friburgo, in Germania, dove si era diplomato all’Istituto superiore di ingegneria. Successivamente si è poi laureato in architettura al Politecnico di Milano.
Dopo aver lavorato in un’azienda produttrice di motori endotermici, verso i 30 anni inizia la sua carriera in Artemide, l’azienda milanese specializzata nella produzione di accessori per l’illuminazione.
Ad Artemide è rimasto legato per lungo tempo, ma a partire dal 2001 ha collaborato con altre aziende di primo piano, come Luceplan, Nemo, Caimi Brevetti e altre, per le quali ha progettato lampade e sistemi di illuminazione.
Nel corso della sua attività ha progettato l’illuminazione di numerose mostre e allestimenti, curandole nei minimi dettagli fino allo studio di luci e ombre.
Ricordiamo in particolare quella su Hayez al Palazzo Reale di Milano o la manifestazione “Design in Usa” al Castello Sforzesco. Ha progettato anche l’illuminazione dell’aula magna dell’Accademia di Brera.
La lampada Tolomeo di Giancarlo Fassina e le altre
Alzi la mano chi non ha mai avuto in casa una lampada Tolomeo o una sua rielaborazione… Forse non sapete che questo è il suo nome, ma si tratta senza dubbio di una delle lampade da tavolo più diffuse.
Il nome di Giancarlo Cassina, insieme a quello di Michele De Lucchi, è indissolubilmente legato a quello di questa lampada icona di Artemide.
Tolomeo si distingue per l’esile stelo pieghevole e manovrabile con una sola mano grazie agli snodi ispirati alla struttura dei trabucchi, le antiche macchine da pesca diffuse lungo le coste dell’Adriatico.
Con il passar del tempo la lampada è stata declinata in numerose versioni, colori e dimensioni, fino a quella XXL alta quasi tre metri con base di cemento.
Ma naturalmente la carriera di Fassina non è legata a un singolo exploit. Numerose altre sono infatti le creazioni da ricordare.
Tra queste, il sistema Aggregato, ideato sempre per Artemide in collaborazione con Enzo Mari.
Aggregato è una lampada caratterizzata da un sistema a saliscendi con contrappeso in resina termoplastica trasparente, disponibile in versione sospensione, da terra e da tavolo.
I diffusori, disponibili in due dimensioni, sono di forma conica (metacrilato, metallo o opalino) o sferica (metacrilato).
Alla collaborazione con Carlo Forcolini si deve invece la lampada a parete Dinarco, costituita da un corpo in metallo verniciato bianco e un supporto a parete in alluminio pressofuso. Genera una luce indiretta che ne esalta la forma tondeggiante creando un gioco di luci.