Sismabonus: interventi di demolizione e ricostruzione
0 commentiCome è noto, il sismabonus è una agevolazione fiscale che premia gli interventi di miglioramento antisismico degli edifici esistenti, presenti nelle aree del Paese classificate come zone sismiche 1, 2 e 3.
Tra gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, ci sono anche quelli di demolizione e ricostruzione del fabbricato.
Molti contribuenti quindi, e con loro i tecnici, si sono chiesti se è possibile usufruire del bonus anche per questo tipo di interventi.
Si può avere il sismabonus per interventi di demolizione e ricostruzione?
Con la Circolare n. 7/E del 2018 l’Agenzia delle Entrate ha risposto positivamente a questi quesiti, affermando che è possibile usufruire del bonus per gli interventi di demolizione e ricostruzione con miglioramento della classe di rischio sismico.
Il Fisco ha però posto una condizione importante, anche a livello della definizione urbanistica dell’intervento da realizzare: demolizione e ricostruzione devono configurarsi come interventi di ristrutturazione edilizia e non di nuova costruzione.
In particolare, gli interventi di demolizione e ricostruzione possono intendersi come ristrutturazione edilizia nei seguenti casi:
- intervento di demolizione e ricostruzione a parità di volume, fatte salve le innovazioni ritenute indispensabili per l’adeguamento antisismico delle strutture
- ripristino di edifici totalmente o parzialmente crollati purchè sia possibile ricostruire lo stato di consistenza
- nel caso di edifici sottoposti a vincolo del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, interventi di demolizione e ricostruzione o di ripristino compiuti nel rispetto, oltre che della volumetria esistente, anche della sagoma.
Sismabonus e il principio del carattere assorbente
Per il sismabonus vale il principio del carattere assorbente degli interventi di categoria superiore su quelli di categoria inferiore.
In pratica, per interventi di questo tipo, la detrazione può essere applicata non solo per i lavori relativi alla struttura (fondazioni, travi, pilastri, solai, ecc.), ma anche a tutti quelli necessari per completare l’opera, come i tramezzi, i pavimenti, gli infissi, gli impianti e così via.
Appare evidente quindi che questa agevolazione risulta molto più conveniente del bonus ristrutturazione del 50%, perché sugli stessi lavori si può arrivare ad avere una detrazione del 70% o addirittura dell’80%, a seconda dei casi.
Limiti al sismabonus per demolizione e ricostruzione
Quindi per interventi di demolizione e ricostruzione si può usufruire del sismabonus. Ci sono però alcune limitazioni.
Ciò avviene ad esempio nel caso in cui il proprietario abbia già usufruito, per le stesse spese, del contributo destinato in alcune aree alla ricostruzione post sisma. Non è infatti possibile cumulare più agevolazioni sulle stesse spese.
Certamente, sullo stesso edificio è possibile usufruire di più agevolazioni diverse. Ad esempio, su un edificio oggetto di sismabonus è possibile richiedere anche le agevolazioni dell’ecobonus, quelle destinate agli interventi di riqualificazione energetica. Sarà necessario però distinguere le spese per cui si usufruisce di una agevolazione da quelle per le quali si usufruisce di un’altra.
E’ importante poi sottolineare che non è possibile avere il sismabonus, se l’intervento di demolizione e ricostruzione è accompagnato da un ampliamento, perché in quel caso l’intervento si configura come nuova costruzione e non come ristrutturazione edilizia.
Questa limitazione non riguarda invece gli edifici demoliti e ricostruiti dalle imprese per poi essere rivenduti, caso in cui invece è possibile avere il sismabonus per l’acquisto anche se c’è stato un ampliamento.
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