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Abusivismo edilizio in Cina

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Un caso di abusivismo edilizio in Cina davvero particolare

Abuso edilizio in CinaA Pechino un uomo ha costruito illegalmente sul tetto di un grattacielo la sua villa personale, con tanto di montagna e alberi inclusi.
Una soluzione contemporanea ispirata ai classici giardini pensili di Babilonia, peccato non altrettanto bella!
Un azzardo mostruoso e invasivo che infastidisce i residenti del palazzo da anni e di cui, ora, si attende l’abbattimento.

L’eccentrica villa, caratterizzata da rocce finte e da alberi ed erba reali, si staglia sulla sommità di un grattacielo di 26 piani, coprendo l’intera superficie del tetto.

L’edificio si trova in un complesso residenziale di fascia alta denominato Park View, nel distretto Haidian di Pechino, sede di tante istituzioni governative e università.

La bizzarra struttura a due piani, frutto di lavori durati sei anni è, secondo i giornali locali, proprietà di Zhang Biqing, medico tradizionale cinese, titolare di una catena nazionale di cliniche, nonché ex-membro di una Conferenza consultiva politica del distretto popolare.

La costruzione potrebbe essere presto abbattuta

Dopo le continue proteste da parte dei vicini e coinquilini per i rumori di costruzione, le perdite d’acqua e le preoccupazioni per il danno strutturale subìto dall’intero edificio, la villa è tornata nuovamente all’attenzione di tutti e proprio in questo periodo è stato lanciato un nuovo ultimatum per l’abbattimento della costruzione.

L’abusivismo edilizio in Cina

E’ un fenomeno molto diffuso, come accade in Italia. Infatti in Cina sono molte le strutture illegali, sia costruzioni ex novo, sia alterazioni di edifici preesistenti.

Spesso si tratta di proprietari di attici o di appartamenti al piano terra che aggiungono stanze alle loro case o sconfinano nello spazio pubblico, innalzando muri o recinzioni supplementari.

Articolo scritto da:

Martina Adami

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Critica e curatrice di arte contemporanea, vive e lavora a Roma. Al suo attivo vanta la realizzazione di mostre sia collettive sia personali; è stata assistente per una galleria d’arte, oltre ad essere collaboratrice di diversi artisti. Dal 2011 collabora con varie testate di arte contemporanea («Artribune», «Inside art», ecc.) scrivendo recensioni, interviste e articoli di approfondimento. Ha vissuto a Londra da dove è stata corrispondente estera per «Exibart», «Exibart International» e «Inside Art». Tra le esperienze più significative la collaborazione con l'Istituto Nazionale per la Grafica dove ha svolto ricerche bio-bibliografiche e seguito la digitalizzazione dell’archivio video. Adora girare in bicicletta, spostarsi da un'inaugurazione all'altra e visitare gli artisti nei loro studi. Il suo blog personale è www.martbug.it.

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