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Annuario Istat 2016: gli italiani e la casa

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Istat 2016: mutuo, affitto, bollette quanto incidono sul bilancio familiare
Bologna, panoramica aerea

Gli italiani preferiscono vivere in una casa di proprietà, anche se spesso di piccole dimensioni e bisognosa di interventi di ristrutturazione.

È questo il dato che emerge dall’annuario statistico Istat che fornisce alcuni dati interessanti sul peso di affitti, mutui e bollette sul bilancio delle famiglie italiane e sugli ultimi trend in fatto di abitazioni.

Annuario Istat 2016: gli italiani preferiscono vivere in casa di proprietà

In base ai dati riportati nell’annuario statistico dell’Istat all’incirca 3,2 milioni di famiglie italiane pagano tutt’oggi un mutuo per l’acquisto dell‘abitazione principale.

L’entità del mutuo oscilla in media mensilmente sui  586,41 €, con differenze in base al territorio che va dai  619€ al centro Italia a 497€ nelle isole, fino a 636€ mensili invece nelle città metropolitane. Il 17,7% delle famiglie vive in abitazioni di proprietà, preferite all’accensione di un mutuo.

Annuario Istat 2016: gli italiani specie al Nord vivono in affitto

Per quanto riguarda il settore delle locazioni abitative nel 2015, come ha reso noto l’Istat, il 18% delle famiglie italiane ha pagato un affitto per l’abitazione. La percentuale risulta più bassa nelle isole circa il 10,8%, mentre sale al Nord-Ovest e al sud, 20%.

Quanto gli italiani spendono per l’affitto? La spesa media effettiva è di € 430,56 a livello nazionale, cifra che sale a € 506,55 al mese nel Nord ovest. L’affitto è più diffuso nelle città metropolitane, di circa il 25,5%, e mediamente si paga un affitto di € 476,60 al mese, circa € 80 in più rispetto alla media rilevata nei comuni fino a 50.000 abitanti.

Meno italiani si lamentano per problemi strutturali della casa

Dai dati raccolti dall’annuario statistico dell’Istat 2016 diminuisce la quota di coloro che lamentano problemi strutturali degli immobili in cui vivono, ad esempio come umidità o infiltrazioni.
Tale quota rimane comunque alta visto che dal 24, 1% dell’anno precedente si è passato al 25%.

Stabile al 7% invece la quota di chi dichiara di avere in casa problemi di luce, mentre è pressoché nulla la percentuale di coloro che in casa non hanno un bagno una doccia o perfino l’acqua corrente. Si parla in questo caso dell’indice di bassa qualità dell’abitazione che emerge dalla combinazione di una serie di elementi che riguardano proprio i problemi strutturali degli edifici, o la luminosità.

Tale indice è più alto al sud dove è pari all’11,8%, mentre è più basso al Nord e al centro, rispettivamente all’8,4 e all’8,9%. Le case migliori si trovano in Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta, mentre quelle peggiori in Calabria e Abruzzo.

Articolo scritto da:

Alessandra Caparello

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Alessandra Caparello è redattrice in ambito fiscale, previdenziale ed economico. Ha collaborato con vari siti online come InvestireOggi.it (curatrice della sezione Fisco e Tasse), Pmi.it, Fisco7.it.

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