Un’App per segnalare le barriere architettoniche
0 commentiLe nostre città sono disseminate di barriere architettoniche: mentre molti luoghi pubblici sono assurdamente inaccessibili a persone disabili, non dimentichiamo che marciapiedi dissestati, ascensori non funzionanti, ecc., possono rappresentare un ostacolo anche per chi solitamente è considerato “normodotato”.
Chiunque in un particolare momento della vita può trovarsi ad avere difficoltà motorie o a considerare inaccessibili luoghi raggiungibili dai più. Pensiamo alle persone anziane, ai bambini, alle donne in gravidanza, a chi è momentaneamente infortunato, ecc.
La lotta alle barriere architettoniche deve quindi essere un obiettivo di tutti.
Del resto, le città sono sorte in epoche in cui non si pensava a garantire l’accesso e la deambulazione a tutti e negli ultimi anni si è dovuto procedere a un loro ridisegno complessivo per renderle fruibili a chiunque.
Se da un lato non mancano provvedimenti legislativi e piani urbanistici che mirano a questo risultato, dall’altro, dal punto di vista pratico, ci si scontra con la triste realtà di città in cui le barriere architettoniche sono ben lungi dall’essere superate.
Un piccolo passo avanti si sta facendo anche grazie alla tecnologia e a un’App per il cellulare che si può scaricare gratuitamente.
Si tratta dell’applicazione No – Barriere, ideata e sviluppata dall’Associazione Luca Coscioni, da sempre in prima linea per i diritti dei disabili.
Questo strumento, che segnala le barriere architettoniche e offre un aiuto concreto per cercare di abbatterle, è da tempo attivo a livello sperimentale, ma solo da poche settimane ha debuttato ufficialmente.
E’ stata infatti presentata con una dimostrazione dal vivo a Roma, lungo un percorso della Capitale compreso tra piazza Colonna e piazza del Collegio Romano. Questa, che per molte persone è una semplice passeggiata, per un disabile rappresenta un vero e proprio percorso a ostacoli.
L’applicazione è scaricabile, come detto, gratuitamente, si può usare con smartphone e tablet, tanto da parte di utenti Android che iOs.
L’associazione Luca Coscioni ha realizzato un breve video per spiegare come funziona l’App, che comunque è molto semplice e intuitiva.
Dopo averla scaricata e attivata, non appena ci si imbatte in una barriera architettonica, basta scattare una foto, inserire una breve descrizione del problema e attivare la geolocalizzazione.
La segnalazione viene subito visualizzata on line e trasferita nel database dell’App, consentendo di realizzare una mappatura delle anomalie su tutto il territorio.
Nello stesso tempo, l’associazione la valuta e spiega al cittadino come segnalare l’anomalia al sindaco del Comune di riferimento. Se l’amministrazione comunale non se ne fa carico entro un tempo ragionevole, si possono adire le vie legali facendo valere il proprio diritto a non essere discriminati, visto che in Italia dal 2006 è in vigore una legge contro le discriminazioni verso i cittadini portatori di handicap, purtroppo in gran parte disattesa.
E’ chiaro che, come si suol dire, “l’unione fa la forza”. Se una moltitudine di persone, non solo i disabili, ma chiunque abbia a cuore i loro problemi, si faranno carico di utilizzare questa applicazione e di inviare le segnalazioni, è chiaro che qualcosa dovrà muoversi. Le amministrazioni locali a quel punto dovranno attivarsi per mettere in atto i lavori necessari a rimuovere le barriere.
L’obiettivo a lungo termine è quello di convincere il Governo e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani ad attuare un piano di investimenti straordinari. Non si tratta di spese, ma di investimenti che ritorneranno utili all’intera collettività. Basta pensare ad esempio a come si può incrementare il turismo in una città accessibile a tutti.
Quello più immediato invece è di “stimolare” i Comuni a intervenire, provvedendo con denunce e diffide in caso di inadempienza.
Tra l’altro, alcuni piccoli Comuni hanno manifestato interesse a partecipare all’iniziativa. Mentre l’associazione lavora per coinvolgere quante più amministrazioni possibile, non dimentichiamo che ognuno di noi, nel suo piccolo, può fare qualcosa, utilizzando singolarmente l’App o portandola a conoscenza del proprio sindaco.