L’architetto Alvaro Siza e la stazione Municipio di Napoli
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Álvaro Joaquim de Melo Siza Vieira, conosciuto più semplicemente come Alvaro Siza, è un architetto portoghese nato a Matosinhos, a pochi chilometri da Porto, nel 1933.
Tra i numerosi riconoscimenti di cui è stato insignito, vanta il premio Pritzker, che si è aggiudicato nel 1992.
Laureatosi alla Scuola Superiore di Belle Arti di Porto nel 1955, ha collaborato prima con lo studio di Fernando Tavora, per poi aprirne uno alla fine degli anni Cinquanta.
Il modernismo poetico di Alvaro Siza
È proprio di quegli anni la sua prima opera significativa: La Casa del Te di Leca da Palmeira.
Alvaro Siza è il principale esponente, insieme al connazionale Eduardo Souto de Moura, di quella che viene definita la scuola di Porto, un movimento architettonico portoghese rimasto confinato all’interno dei confini lusitani almeno fino al 1974, anno in cui ebbe fine la dittatura di Salazar.
Infatti, la maggior parte dei suoi lavori sono ubicati nei dintorni di Porto e Lisbona ed è proprio la riqualificazione del quartiere Chiado, nella capitale, il progetto che ha rappresentato la principale motivazione per l’attribuzione del Pritzker.
Lungi dall’essere un limite, però, il confinamento del maestro portoghese all’interno dei confini del proprio Paese per molti anni ha contribuito a far crescere in lui quella coerenza di stile e di idee che lo hanno contraddistinto per tutta la vita e lo hanno portato a ricevere il Leone d’Oro alla carriera nel 2012.
L’architettura di Siza viene definita “modernismo poetico”, per la capacità di inserire all’interno di progetti decisamente moderni e originali degli elementi creativi ed emotivi.
Un altro aspetto significativo del suo lavoro è l’importanza data al rapporto tra la durata e la funzionalità dell’opera. Secondo Alvaro Siza, le architetture contemporanee sono pensate troppo strettamente per il breve periodo in cui servono.
Invece un esempio emblematico di struttura pensata per un determinato uso, ma flessibile a tanti altri impieghi è, secondo lui, il convento.
Ritiene inoltre che le esigenze del mondo moderno richiedono tempi sempre più veloci, azzerando l’intervallo di riflessione che dovrebbe esserci tra un progetto esecutivo e la sua realizzazione e portando a costruire male.
Tra le sue opere principali possiamo citare:
- ristorante di Boa Nova, nella città natale, del 1963
- piscina Leca a Palmeira, del 1966
- Centro de Art Gallego, a Santiago de Compostela, del 1993
- Facoltà di Architettura di Porto, del 1993.
Ma la sua opera più famosa è forse il condominio berlinese noto, grazie a un famoso graffito, come “Bonjour Tristesse”.
La stazione Municipio della metropolitana di Napoli
Anche alcune opere della mia città, Napoli, recano la firma prestigiosa di Álvaro Siza.
E’ di qualche anno fa la riconversione del palazzo Donnaregina nel Museo MADRE, ma in questa sede vi parlerò della nuova stazione Municipio della Metropolitana cittadina, inaugurata da appena qualche mese e progettata insieme a Eduardo Souto de Moura.
La stazione Municipio, che fa parte della cosiddetta Metro dell’arte, si distingue per i suoi interni semplici e sobri, perché i due progettisti hanno voluto mettere in evidenza più della loro architettura, i reperti archeologici ritrovati nel corso di 15 anni di lavori, che hanno determinato interruzioni e varianti al cantiere.
La grande hall di ingresso è dominata dalla presenza delle mura delle fortificazioni del periodo vicereale e del Torrione dell’Immacolata, che risaltano dalle pareti bianche e grigie (come la pietra lavica) della stazione.
Di fronte spicca il grande dipinto (circa 37 m) dell’artista israeliana Michal Rovner, in cui è rappresentata la sagoma del Vesuvio.
I lavori non hanno portato alla luce solo i resti di epoca vicereale, ma anche tanti altri reperti, a dimostrazione della stratificazione storica avvenuta in quest’area.
Proprio sotto l’attuale piazza Municipio sorgeva infatti l’antico porto di Neapolis e ne sono testimonianza il molo del I secolo d.C. e i relitti delle navi romane ritrovati in perfette condizioni e recuperati senza essere smontati.
Il progetto non è ancora ultimato e prevede un collegamento ipogeo con la Stazione Marittima, lungo il quale sarà allestita un’esposizione museale e dove gli architetti vorrebbero collocare anche queste navi.
Il progetto della stazione ha riguardato anche la risistemazione della sovrastante piazza, dove Siza ha pensato a un percorso pedonale di collegamento ideale tra il porto e la sovrastante collina del Vomero con le sue emergenze architettoniche più significative: Castel Sant’Elmo e la Certosa di San Martino.
Al centro della piazza ha trovato collocazione (non senza polemiche) la fontana del Nettuno, smontata dalla vicina via Medina e riposizionata.
Anche nella piazza verranno collocati alcuni ritrovamenti di epoca romana e medioevale, in un parco in fase di completamento.