Norman Foster, architetto Premio Pritzker 1999
0 commentiLa vita di Norman Foster
Norman Foster, classe 1935, è un architetto e designer inglese considerato tra i più rappresentativi esponenti dell’architettura High Tech.
Foster, infatti, concepisce le costruzioni come opere d’arte tecnicamente organizzate.
Nel 1999 è stato insignito del Premio Pritzker, attribuitogli in particolare per il suo impegno a difesa dell’ambiente e, nello stesso anno, la Regina gli ha assegnato il titolo di Lord, dopo che lo aveva già nominato baronetto (sir) nel 1990.
Laureatosi a Manchester nel 1961, Norman Foster vinse una borsa di studio per un importante master presso la Yale University.
Fu proprio frequentando il prestigioso college americano che conobbe il collega Richard Rogers, destinato come lui a divenire uno dei più autorevoli rappresentanti dell’architettura contemporanea.
Al ritorno in patria i due fondarono, con le rispettive consorti, lo studio Team 4.
Successivamente Norman e Wendy Foster fondarono lo studio Foster and Partners, che oggi ha sedi in tutto il mondo e centinaia di dipendenti ed è stato vincitore di prestigiosi concorsi internazionali e diversi riconoscimenti.
La sede londinese dello studio è un grande open space dove tutti i collaboratori lavorano fianco a fianco, uno spazio quindi pienamente rappresentativo della filosofia di Foster.
Le opere
L’attività progettuale si sviluppa attraverso qualunque livello della progettazione, dalla scala urbana al design, tanto che gli sono stati commissionati incarichi come l’aeroporto di Hong Kong, considerata la costruzione più grande del mondo, ma anche come la maniglia per una porta di Fusital.
Queste le sue opere più importanti di Norman Foster
- la sede centrale della Willis Faber Dumas a Ipswich
- il Sainsbury Centre for the Visual Arts a Norwich, nel Norfolk
- il centro di distribuzione Renault a Swindon, nel Wiltshire
- il terminal della nuova stazione di Londra, Stansted Airport
- la Sackler Gallery della Royal Academy a Londra
- la Torre de Collserola a Barcellona
- il Carrè d’Art a Nimes
- il progetto per la sede centrale della Commerzbank Headquarters a Francoforte.
Il capolavoro di Foster è considerato però la sede della Hong Kong and Shanghai Bank, un grattacielo di 180 metri caratterizzato dalle strutture più tecnologicamente avanzate in Europa.
Tra le sue opere più recenti ricordiamo la nuova sede del parlamento tedesco nel Reichstag a Berlino, la Great Court al British Museum e il nuovo Millennium Bridge a Londra.
The Gherkin
L’opera di Norman Foster che però è entrata di più nell’immaginario collettivo è probabilmente l’edificio 30 St Mary Axe, inaugurato nel 2004, ubicato nel cuore della City, il distretto finanziario di Londra.
Per la sua audace architettura, l’edificio è notoriamente conosciuto come The Gherkin, ovvero “il cetriolo”, ma viene denominato anche Swiss Re Building, dal nome del gruppo assicurativo proprietario.
La costruzione sorge sul luogo dove nel 1992 l’IRA fece esplodere una bomba che distrusse la sede del Baltic Exchange e danneggiò gravemente alcuni edifici vicini.
Il progetto originario prevedeva proprio la ricostruzione dell’edificio, mediante la realizzazione di una costruzione rettangolare che ne racchiudesse il nucleo restaurato.
In un secondo momento però ci si rese conto che le condizioni di quanto rimasto dallo scoppio non erano tali da consentire il recupero delle strutture, per cui si passò a un progetto più libero, che non teneva conto delle preesistenze.
Contemporaneamente, lo spostamento in massa di banche e istituzioni commerciali verso l’area denominata Canary Wharf, con il conseguente spopolamento della City, convinse le autorità britanniche a rivedere i propri vincoli alla costruzione di grattacieli in questa zona.
I progettisti dello studio Foster pensarono alla caratteristica forma a cono del Gherkin per contrastare le turbolenze che potevano formarsi intorno alla sua sommità.
Gli aspetti strutturali sono stati curati dal prestigioso studio Arup. Solitamente, per la stabilità laterale all’azione dei venti dei grattacieli è necessario progettare un pilone centrale o degli elementi di rinforzo perimetrale (o una combinazione delle due soluzioni), oltre che delle zavorre attive alla base.
In questo caso si è potuto ovviare, grazie a un insieme di strutture triangolari poste lungo il perimetro che rendono l’edificio sufficientemente stabile.
Per il funzionamento del grattacielo sono state adottate una serie di soluzioni improntate al risparmio energetico che gli consentono di consumare molta meno energia di quella necessaria per edifici simili.
A ogni piano sono presenti sei condotte utilizzate per la ventilazione naturale, anche se ogni sei piani è stato necessario inserire degli elementi tagliafuoco che interrompono i “camini”.
Le intercapedini sono funzionali anche all’isolamento termico, grazie all’aria incanalata tra i doppi cristalli. In estate, le condotte estraggono l’aria calda dall’edificio, facendolo raffreddare, mentre in inverno consentono di riscaldarlo con un sistema solare passivo.
La struttura permette un’ampia illuminazione naturale, che oltre a rendere piacevole l’ambiente di lavoro, riduce i consumi per l’uso di luci artificiali.
Nonostante la forma curvilinea del Swiss Re Building, l’unica lastra in vetro davvero curva è la lente posta alla sua sommità.
All’ultimo piano dell’edificio, il 40°esimo, è presente un bar da cui è possibile una vista panoramica di Londra a 360 gradi.
Di solito nei grattacieli, all’ultimo piano, ci sono le ingombranti strutture degli ascensori. In questo caso, per realizzare questo bar, non era possibile la loro presenza, per cui gli ascensori principali sono stati fatti arrivare fino al 34esimo piano, mentre da questo al 39esimo è utilizzato un elevatore a sollevamento.
Per raggiungere poi l’ultimo piano sono presenti una scalinata in marmo e un ascensore per disabili.