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Addio all’architetto Vittorio Gregotti

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La scomparsa di Vittorio Gregotti

Tutto si può dire del Coronavirus, ma non che non sia “democratico”: il terribile Covid19 colpisce in maniera indiscriminata soggetti di ogni ceto sociale, età, sesso; i potenti della terra, come i comuni cittadini.

Anche l’architettura conta una sua vittima illustre: nei giorni scorsi ci ha lasciato infatti a 92 anni l’architetto Vittorio Gregotti, ricoverato per una polmonite da Coronavirus che ha colpito anche la moglie, Marina Mazza.

L’annuncio su Internet è stato dato dall’architetto Stefano Boeri.

architetto Vittorio Gregotti davanti Teatro Arcimboldi di Milano

Chi era Vittorio Gregotti

Gregotti non è stato solo un architetto, ma anche un attivo saggista, teorico e critico dell’architettura, oltre che urbanista di fama internazionale, un appassionato della cultura a tutto tondo, dalla musica sinfonica e lirica alla letteratura, dalla filosofia all’arte.

Nato a Novara nel 1927, si era laureato al Politecnico di Milano nel 1952 e di fatto era diventato un milanese di adozione. Nel 1974 ha fondato lo studio Gregotti Associati International.

Nel 1975 ha curato la prima edizione della Biennale di Venezia in cui l’architettura aveva fatto ufficialmente la sua comparsa accanto alle arti visive.

Molto intensa è stata anche la sua carriera accademica. Professore ordinario di Composizione architettonica allo IUAV di Venezia, ha insegnato anche nelle facoltà di Architettura di Milano e Palermo e poi all’estero. E’ stato visiting professor in Giappone, Stati Uniti, Argentina, Brasile e Regno Unito.

Nel 1953 iniziò anche l’attività di giornalista, come redattore della storica rivista di architettura, design e urbanistica Casabella, di cui divenne in seguito caporedattore e poi direttore.

Notevole e prolifico anche il suo lavoro di saggista, che conta numerosi titoli all’attivo.

Le opere più importanti dell’architetto piemontese

Gregotti ha portato avanti, nella sua carriera, oltre millecinquecento progetti, in Italia e nel resto del mondo.

 

Riqualifificazione del quartiere Bicocca di Milano realizzata da architetto Vittorio Gregotti
Riqualificazione quartiere Bicocca di Milano, università e abitazioni. Foto tratta da Archiemagazine.com

Tra le opere più importanti possiamo citare:

  • Centro Culturale di Belém a Lisbona
  • Teatro lirico di Aix en Provence
  • Dipartimento di scienze dell’università di Palermo
  • Sede dell’Università della Calabria
  • Piano di edilizia popolare a Cefalù
  • Centro ricerche dell’Enea a Portici
  • Insediamenti popolari a Venezia
  • Sistemazione del Parco archeologico dei Fori imperiali a Roma
  • Trasformazione delle aree intorno alla Bicocca e il nuovo edificio universitario a Milano
  • Nuovo quartiere residenziale nell’area di Pujiang, in Cina
  • Stadi di Barcellona e Genova
  • Ampliamento del Museo d’arte moderna e contemporanea dell’Accademia Carrara a Bergamo
  • Ponte sul Savio a Cesena
  • Acquario municipale Cestoni di Livorno
  • Facoltà di Medicina della Federico II a Napoli.

All’architetto si deve però anche un controverso progetto che ha suscitato negli anni molte polemiche, il contestato quartiere Zen (Zona espansione nord) di Palermo, realizzato tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta. Ma l’argomento meriterebbe una trattazione a parte.

Uno dei suoi ultimi lavori è stato la riconversione di un ex stabilimento Ilva a Follonica, in provincia di Grosseto, in Teatro Fonderia Leopolda.

Articolo scritto da:

Carmen Granata

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Architetto libera professionista e giornalista pubblicista. Si occupa di progettazione e consulenza immobiliare anche online. Il suo sito è "GuidaxCasa".

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